Gira da qualche giorno un video, in verità abbastanza vecchio, in cui la Boldrini dice a Salvini che deve pensare di più agli italiani.
Chi lo condivide, ovviamente, pensa di essere furbo e di sottolineare come la Boldrini, notissima per fare politica in molti casi sull’immigrazione, dica a Salvini di pensare agli italiani, che secondo qualche deviata concezione lui difenderebbe, mentre lei no.
Io, quando vedo il Salvini, perdonate il lombardismo, e la Boldrini sinceramente vedo due facce della stessa medaglia.
Per prima cosa, entrambi focalizzati sullo stesso argomento: Immigrazione. La politica migratoria di uno Stato è uno dei tanti argomenti che la politica deve affrontare, ma non di certo l’unico né quello principale.
Quindi, seppur agli opposti nel trattarlo, trattano lo stesso argomento come prioritario! E, qui ha ragione la Boldrini, entrambi fanno politica in Italia ma non per gli italiani, ma per altri soggetti.
Seconda cosa, entrambi a favore della coercizione per imporre la loro visione di nazione, italiana nel caso del Salvini ed europea nel caso della Boldrini: L’ex leader dei comunisti padani vuole la leva obbligatoria per insegnare la generosità e l’amor di patria, l’ex presidente della Camera vuole l’Erasmus obbligatorio per legge per insegnare alla gente ad essere europea.
Terza cosa, si rifanno allo stesso modello economico: Salvini è un mercantilista di sinistra con consiglieri dichiaratamente di sinistra, Liberi e Uguali si rifà al modello della sinistra laburista di Corbyn.
Tra le proposte comuni, tutte in comune al mantra del “più Stato”, posso citare il feticismo per un lavoro stabile e senza flessibilità, la contrarietà a tutte le forme di lavoro che possono danneggiare i vari monopoli non naturali, l’opposizione alla Fornero e la difesa a spada tratta della “nostra agricoltura” e della “nostra cultura”.
Certo, si fanno la guerra su alcune cose, ma ricordiamoci sempre che i social-collettivisti si fanno più la guerra tra di loro di quanto la facciano con gli avversari, veri o presunti. Ricordiamoci sempre che Montanelli teneva un santino di Stalin, l’uomo che uccise più comunisti, e non di Churchill o Mussolini.
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