Immaginate una capanna del 1700, costruita in legno e mattoni e con scarse fondamenta. Ogni generazione che se la passava apportava qualche modifica, chi costruiva un nuovo piano chi una nuova stanza, ma senza toccare le deboli fondamenta. Oggi questa casa ha 13 piani e un box, il tutto retto da legno marcio del 1700. Quando passa il corriere in furgone trema tutto, quando c’è vento idem.
Qualsiasi ingegnere direbbe che conviene buttare giù e demolire: È ormai troppo instabile. Ecco, questo palazzo è l’Italia e chi ha costruito il box, minando ulteriormente le deboli fondamenta è il governo gialloblù.
E chi chiamare per restaurare se non l’allegra banda di Matteo Salvini, le cui ricette economiche sono l’equivalente di andare a 130 sulla stradina in zona 30, dire al carrello “obbligo di svoltare a destra” un bel “noi tiriamo dritto” e finire dall’auto al carro funebre?
Infatti per l’impresa Salvini e co. la soluzione è semplice: Ci sono 13 piani instabili? Costruisci sopra di essi 13 piani moderni. Il geometra dice che le fondamenta non reggono 26 piani? Noi tiriamo dritto, ce lo chiedono i proprietari del palazzo.
Palazzo che poi crolla miseramente con dentro tutti i suoi abitanti. Ecco, quel palazzo è l’Italia.