Antimeridionalismo vuol dire, per esempio, non andare a mangiare una buona pizza napoletana solo perché il gestore del locale è meridionale.
Lasciatevelo dire, se siete antimeridionalisti siete dei pirla ma alla fine ci perdete solo voi non godendovi esperienze di vita molto piacevoli.
Poi c’è l’antiteronismo, ossia essere contro i teroni. Che non è ovviamente la stessa cosa.
Come dice l’adagio un meridionale è una persona che è nata in Bassitalia, il terone è nato anche lui in Bassitalia ma non è una persona.
Opporsi al teronismo è semplice buonsenso e puro amore proprio, tant’è che gli antiteronisti più duri e puri che conosco sono della Bassitalia.
Terone è colui che ha come unico obiettivo della vita entrare nel pubblico. Che, per carità, ci sta nella vita fare uno o due concorsi pubblici. Ma comperare il bot pezzotto che ti candida a tutti i concorsi pubblici da “Generale dei carabinieri” a “Manutentore della macchina del sesso del sindaco di Cazzaio Calabro” è l’essenza dell’essere teroni. E poi non stupiamoci dei prof che dicono di uscire i libri dalla cartella.
Ma c’è ben peggio. Questi qui almeno vorrebbero fare finta di lavorare.
Ci sono anche quelli che finite le scuole medie si piantano in poltrona e pretendono i soldi dallo Schatto, orreddito di cittadinanza, o bbuonoschpesa, orredito di quarantena, orreddito di sussistenza e magari un’indennità per la fatica di percepire tali redditi.
Ovviamente l’esistenza del teronismo è incompatibile con un sistema produttivo: tenderanno sempre a votare per avere più posti pubblici, che non producono benessere, e più sussidi, che sono direttamente incentivi a non fare un cazzo.
Checché ne dica la vostra professoressa Gargiulo, quella che ha bisogno dell’interprete ai colloqui coi genitori, non esiste alcun popolo italiano.
E quello che per i teroni è normale per noi è completamente alieno.
Qui il concetto stesso di chiedere soldi per vivere è roba da vergognarsi, prima fai di tutto per trovare lavoro e vivere sulle tue gambe e poi, se non riesci, coda tra le gambe vai a chiedere aiuto.
Mica come qualcuno che appare in TV a dire che lì lo Schaat è assient perché la gente ha vergogna a chiedere aiuto ma poi prendono dieci sussidi, falsa invalidità dello zio deceduto e mettono sul balcone “reddito di quarantena subito” mentre guardano Gomorra sulla loro TV 60 pollici.
Sempre a tema Gomorra, qui l’idea di glorificare la criminalità organizzata non ci passa nemmeno per l’anticamera del cervello, per loro è la normalità e il “gomorrista” è una figura degna di stima e rispetto.
E non ho problemi a dire che il nostro modello è superiore. Prendi un meridionale, fallo vivere a Milano e diventerà milanese. È un po’ come l’America, dai un’opportunità economica e chi la prende è americano/lombardo.
Quando crei i ghetti dove va avanti il teronismo, il vivere alla giornata di sussidi, il chiedere allo Schatto a piene mani mentre porti i figli a scuola col SUV mandandoli a prendere la merenda a o barre, crei degrado e criminalità.
Il teronismo si sconfigge combattendo la partitocrazia e lo statalismo. Ridurre all’osso il pubblico: se lavori è perché vieni assunto e te lo meriti, non perché hai avuto culo in una graduatoria o ti raccomanda lo zio. E anche il pubblico che deve restare lo si renda privateggiante: licenziamenti, obiettivi, numeri da rispettare, altro che solitario.
Per di più, una lezione di un siciliano: Sturzo.
E per quelli che non lavorano l’unica è tagliare i fondi e mandare lesercito. Vuoi mangiare? Lavori.
Decidi di non lavorare e ti dai ai furtarelli? Ops, ti becchi una pallottola e il problema non esiste più.