Dovete sapere, miei cari amici, che io ho una base di diritto penale perché nel mio corso di studi c’è effettivamente l’esame di diritto penale dell’informatica.
Per questa ragione quando ho letto questo rant ho riso abbastanza facendo un facepalm. E l’ho lasciata lì.
Poi il 29 maggio compaiono a Striscia. A fare lo stesso rant, che le insultano e che “serve una legge” perché non posso “fare nulla” visto che è “solo ingiuria”.
Emh, e sti cazzi? Grazie a Dio l’ingiuria è depenalizzata. Se vieni a dire a me “blogger di merda” ti faccio causa e se vinco paghi una multa di 100€ e al massimo i danni. Ma anche se vai a dire al tizio del mercato “negro di merda” ti fa causa e se vince paghi la multa (suppongo più di 100€).
Non è che sia bello sentirsi dire “lesbica di merda”, capisco che effettivamente sia noioso anticipare le spese legali eh, ma non è che ti dobbiamo mettere il tappeto rosso perché sei bella e vai a Striscia. Fai la coda al tribunale civile come tutti gli altri.
Ah, anche se passa l’aggravante di omofobia (“la legge che serve”) essa si applica al penale.
Cose come le minacce (“Sciking ti do fuoco”) o la diffamazione (“Sciking è stato visto in Piazza Aspromonte a comprando 400’000 lire di cocaina”)
Non come l’ingiuria, che è appunto depenalizzata. Non esistono aggravanti nel civile né nell’amministrativo, non è che se tamponi uno straniero ti danno la multa più alta o se non paghi l’affitto a un asiatico devi risarcire di più.
Tralasciando che se uno ferma una lesbica e le dà una saccagnata di botte l’aggravante se la piglia, solo che si chiama “futili motivi” e non “discriminazione taldeitali”.
Ecco, se nelle scuole si proponessero meno fregnacciate sull’inclusione e più diritto oltre a “il presidente lo elegge il Parlamento” e “se il bambino muore nell’utero il ciondolo regalato dalla zia torna alla zia mentre se muore dopo aver respirato è dei genitori” sarebbe molto meglio.