I vegani della comunità LGBT

di | 1 Luglio 2020

Secondo me se dieci anni fa aveste chiesto alla popolazione “saresti d’accordo nel considerare un’aggressione fatta ad un omosessuale in quanto tale più grave di un’aggressione ‘semplice'” avreste avuto un riscontro decisamente positivo.

Alla fine, a meno di qualche vecchio tradizionalista, uno poteva anche essere contro i matrimoni gay, poteva anche considerarli malati ma difficilmente avrebbe desiderato che subissero aggressioni. Dai, persino mia nonna la pensava così, l’importante non era la distinzione uomo o donna ma terone o non terone.

Ma poi sono arrivati i vegani della comunità LGBT. Quelli che invece di prendere il consenso e usarlo per tutelarsi hanno fatto le primedonne.

Così non si è più dovuto parlare di diritti gay ma di diritti LGBTqualcosa, con quel qualcosa che cambia ogni mese. Il tutto mentre la popolazione fa già fatica a dire “diritti gay” e non “diritti dei culattoni”.

Poi si sono uniti alla politica, così gruppi LGBTquelchelè sono diventati gruppi di estrema sinistra e pare che se non sei uno dei centri sociali per la sanità 100% pubblica non puoi essere per i diritti gay.

Fun fact: ho letto un’enciclopedia LGBT scritta da gente seria e lodava il modello Bismarck perché, oltre a fornire una copertura quasi universale, lascia ampia libertà di scelta. Ergo sì, magari chi vuole cambiare sesso deve pagare quel centinaio di Euro di franchigia ma può scegliersi il medico molto più liberamente del Beveridge dove, di media, il medico te lo sceglie la mutua, ups, intendevo il SSN. E se devi farti ricostruire una parte così importante il medico vuoi sceglierlo.

Poi, giusto per perdere quel consenso che hanno, le sparano alte: queste leggi non servono perché c’è qualche pirla che pesta i gay ma “perché la gente dice frocio e bisogna per legge cambiare la mentalità della gente per imporre il rispetto”.

Poi si lamentano quando la gente definisce tale legge liberticida: è come fare una legge che stabilisce “per affittare una casa è necessario che sia abitabile” ma dire in giro che da quel giorno le case appartengono al comune e potrà arrivare in ogni momento a requisirtela e lamentarti quando ti danno del comunista.

Ma, in effetti, forse, la legge Stalin dove se non usi la sigla approvata viene a prenderti uno squadrone di miliziotti è quello che sognano questi vegani della comunità LGBT, mentre le leggi in stile Zan sono quelle più utili per il gay che vuole vivere la sua vita temendo un po’ meno di essere pestato.

Comunque, giusto per concludere, l’alleanza migliore che potessero fare: la Boldrini, una che di media fa venire voglia di votare Forza Nuova a spregio pure ai centristi, per fare la legge “contro la misoginia”.

Bel tentativo di ottenere il supporto delle donne, peccato che di media i commenti femminili su internet siano “e contro la misandria?” e solo qualche femminist* col pene si prodiga nello spiegarci perché, effettivamente, a detta sua sia necessario punire solo la misoginia e non la misandria.

Fossi gay mi preoccuperei di costruire un’alternativa migliore a questa gentaglia, ma suppongo anche che i miei omologhi omosessuali abbiano altre preoccupazioni tipo tirare a campare e non possano di certo competere con chi di lavoro sta in pride (ai vecchi tempi era occupazione) permanente e guadagna dalle comparsate in TV dove stupra il diritto.

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