Nemmeno il tempo di dirlo che il telefono suona

di | 7 Maggio 2021

Dai, non rivalutate nemmeno un po’ il Cesare Nostrano?

Nella mia famiglia, da lato materno, c’è un liniaggio lombardista che potrebbe avere competizione solo con la famiglia Calderoli. Ovvio, più salivi più c’era l’idea “nunch sem italian, inn lor a vess di teron”, ma alla fine funzionava così minimo dai tempi di Turati, quindi c’è poco da stupirsi che, per anni, io e mia madre siamo stati vicini alla Lega Nord, con particolare interesse per Salvini quando ancora non aveva assunto tratti…

Lombrosianamente interessanti, per dirla bene.

Poi, ovviamente, i pensieri mutarono da generazione a generazione: mio nonno era convinto che per andare in Bassitalia in ferie fosse necessario un pass vaccinale (precursore avanguardista!), mia nonna dichiarava che avrebbe ammazzato mia mamma qualora avesse portato a casa un terone (mentre, chiaramente, un negro sarebbe andato bene), mia mamma guarda più al lato fiscale e io baso la mia riforma sul cacciare gli statali inutili per far venire dalla Bassitalia (e dal resto d’Europa) ingegneri, gente di talento e inscì via coi soldi ottenuti dall’eliminazione degli statali, in sostanza, l’amore pagliariniano vince sempre sull’odio, ma resta il filo conduttore del Nord.

Vabbè, torniamo a noi, era circa il 2016 e Salvini sembrava ancora (molto poco) vagamente credibile e, col referendum per l’autonomia “alle porte”, sembrava sensato quindi dargli ascolto.

Ma tra il “sentiamo cos’ha da dire” e il “OH SIGNORE È IL NUOVO DIO” c’è un universo, e anche una discreta quantità di neuroni.

E qui entra in gioco una tizia che in qualche anno è passata dallo stare con un nordafricano al più bieco razzismo, interessata alla Lega per questo, oltre che per avere delle riparazioni nella sua casa popolare.

Ecco, per lei l’avere gente che aveva qualche minima conoscenza dentro la Lega doveva essere un sogno, così che tutte le volte che ci incontrava si finiva a parlare così:

  1. “Ma perché non cacciano via tutti i negriiih”
  2. “Ma perché non mi riparano l’autoclaveeeh”

Ebbene, un giorno stavamo facendo zapping e troviamo un Imam! Ah no, scusate, dopo una visione più attenta, era Salvini.

Che aveva appena dato “il numero di telefono della Lega per le segnalazioni a Milano”

E io dico a mia madre “adesso ti chiamerà $tiz…”

E nemmeno il tempo di finire la frase che:

*Drin drin*
“Pron…”
“MA HAI SENTITO SALVINI CHE HA DATO IL SUO NUMERO DI TELEFONO TU CE L’HAI PUOI DARMELO?”
“No, non l’ho segnato”
*Musichetta triste di Scrubs*

E niente, quello vicino alla Lega è stato un periodo interessante, nel bene e nel male.

Mi ero avvicinato alla ricerca di una prospettiva liberale e federalista, restando ovviamente deluso, come tra l’altro venni avvisato da quello che erano già usciti. Ma ciò mi ha permesso di conoscere tante persone con cui ancora oggi “faccio rete” (cit). Saremo il 2% dell’Italia ma almeno, dopo il disastro, potrò dirvi “noi ve l’avevamo detto” (poi c’è l’1%, ossia Dario Greggio e seguaci, che non vi diranno niente perché si staranno spippettando come ornitorinchi assistendo al default. Fortunelli).

E anche tanta gente strana. Oltre a quella già menzionata, che è sicuramente la capitana, ce n’era anche un’altra che sembrava una pasionaria, che si era data all’organizzazione di eventi e che, cosa odiosa, abbracciava tutti i leghisti che incontrava. Hem mìnga mangiaa polenta insema, nana.

Ebbene, dopo qualche tempo mi viene riferito che è diventata una pasionaria del Movimento 5 Stelle! Che, tra l’altro non ho mai visto operare sul territorio, se non una volta per il referendum del 2016.

Comunque, a garantirvi la mia salute mentale, non ho mai chiamato “capitano” nessuno.

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