Essere coerenti per vivere bene

di | 22 Giugno 2021

Qualche tempo fa una persona che conosco non venne invitata ad una cena da un gruppo a cui partecipava, alcuni ritennero il gesto scortese, mentre io difesi il gruppo, dicendo che non è che trovarsi ogni tanto voglia dire per forza avere un rapporto uguale tra tutti e che possa esistere un rapporto migliore tra alcuni elementi del gruppo, nonostante il resto del gruppo mi stesse anche sulle balle. Ma, da uomo di sani principi, se una cosa è giusta è giusta indipendentemente da chi la fa.

Ebbene, in questo periodo un altro gruppo, cui partecipano il sottoscritto e il fu escluso, sta organizzando una gita in un parco dei divertimenti, non invitandomi.

Qualcuno mi ha anche chiesto “ma tu non vai a $parco?” e alla mia risposta “beh, non sono stato invitato” mi è stato ribattuto “beh, fai come $persona e autoinvitati”.

Ma no, il burbero mitteleuropeo che c’è in me non ammette queste cose. Il mitteleuropeo odia disturbare e, se non invitato espressamente, eviterà.

Me la sono presa? Proprio no, per la ragione succitata: quelle persone si vedono più spesso, quindi evidentemente hanno un rapporto più stretto di quello che c’è tra me e loro.

Accetto passivamente? Nemmeno per idea, io tengo nota di tutto per future valutazioni.

Ma non mi sembra il caso di fare gli egalitaristi a forza, un po’ come nelle scuole (dove guarda caso ci si chiama compagni) dove se fai la festicciola di compleanno o inviti tutta la classe o non inviti nessuno.

Tra adulti i rapporti possono essere differenti e ammettere diversi ranghi a seconda di interessi, vicinanza e carattere delle persone.

Altrettanto, gli adulti, prendono nota e valutano. Perché se non lo facessero sarebbero zerbini, non adulti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *