Poca fede

di | 10 Settembre 2021

Dire a un bambino che Babbo Natale non esiste è ritenuta una cosa vergognosa se fatta apposta o una gaffe non sa poco se fatta per errore. Alle volte, i bambini più simpatici (citazione necessaria), una volta scoperto, vanno a dirlo a tutti.

In ogni caso, spesso, una scena del genere finisce in un bambino che piange per la triste scoperta.

Ma c’è una cosa da dire: forse, se uno se la prende così male, è perché ha già qualche dubbio. Perché, onestamente, se sei convinto di una cosa non stai così male se una persona a caso dice l’inverso

Cioè, se uno prova a convincermi che la Tangenziale Ovest non esiste mica piango, chiamo la neuro.

E pare che sia così: da piccini piccini i bambini hanno un pensiero magico e fantasioso, crescendo iniziano ad essere razionali.

Se ci penso, è vero. Da piccolo immaginavo mondi sperduti, con navette magiche che viaggiavano tra pianeti, ora al massimo riesco a immaginare una guerra civile tra due fazioni o un controllo della stradale.

Comunque, alla base di tutto c’è una coscienza razionale del bambino che gli pianta un seme di dubbio. Tant’è che pare che i bambini piccoli non se la prendano molto e chiedano alla mamma in caso, un po’ come accadrebbe se gli dicessimo che i gatti volano, sono i più grandi a piangere.

Perché, tutto sommato, in loro c’è già il lume della ragione.

Se magari poi i genitori usassero una forma diversa, del tipo “Babbo Natale è il simbolo dell’amore e dei regali di Natale” lasciando la fantasia del bambino a immaginare il tutto.

PS: ma perché, poi, Babbo Natale ha questo status speciale? Io mi ricordo che quando mi dissero che non c’era alcun coniglietto dei denti avevo tipo cinque anni, la Befana sei mentre Babbo Natale l’ho dovuto capire da solo (un giorno vi racconterò come). Essere barbuti e grassi rende sempre…

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