241 anni fa moriva Maria Teresa d’Austria, Arciduchessa regnante d’Austria, Regina di Boemia e Ungheria, Imperatrice consorte e, soprattutto per noi, duchessa di Milano.
Se Milano, e in generale la Lombardia, sono ciò che sono oggi, è grazie a lei.
Vero, i lombardi da sempre maneggiano soldi, la Lombardia ha principi di capitalismo sin dal sedicesimo secolo, ma le riforme teresiane, e successivamente quelle del figlio Giuseppe, furono essenziali per rendere la nostra Terra il grande territorio produttivo e industrioso che è oggi.
Maria Teresa favorì una nobiltà non parassitaria ma meritevole, Maria Teresa aprì le scuole a tutti, Maria Teresa decise anche che i maestri dovevano formarsi presso un’istituzione apposita, un principio poi tratto da Casati – lombardo – per creare una scuola civile da quella che era quella sarda, Maria Teresa mise al sicuro i diritti di proprietà grazie al nuovo catasto, Maria Teresa razionalizzò il sistema di governo locale (alle volte fermo ancora ai Visconti) e tolse dazi e gabelle interne, favorendo ancor di più il commercio.
Ma il grande regalo di Maria Teresa ai lombardi è stato l’aver scelto la Lombardia come laboratorio per queste riforme.
Maria Teresa è come una nonna per i lombardi, una nonna che ha fatto tanto per noi, che ci ha dato tanti cugini mitteleuropei, una nonna amata dal popolo, all’epoca.
Fu la spinta di Maria Teresa a darci un periodo culturale d’oro di caffè letterari, di filosofia, di persone come Parini o Beccaria.
Poi è arrivato Napoleone a rovinare tutto, col suo illuminismo reazionario, che ha portato ad una altrettanto reazionaria restaurazione che ha portato all’ancora più vizioso nazionalismo, che ha portato alla creazione dello stato italiano, bestia nera capace di sopravvivere in modi mai pensati, evitando di essere debellata e divisa per puro culo pur essendo alleata di Hitler, essenzialmente tradendo l’alleanza ma senza mai eliminare le componenti fasciste dalla propria identità, che infatti sono vive e vegete.
Ma, in ogni caso, la storia premia i migliori. A parte qualche nerd, chi ricorda i re d’Italia? Quello che l’ha fatta (Vittorio Samuele, no, Vittorio Gioele!), quello a cui hanno sparato e quello che l’ha disfatta?
Nessuno, perché han fatto più disastri che altro. Mentre Maria Teresa è ancora ricordata ma, non solo, la sua spinta riformista è ancora oggi ben visibile, se si paragona la Lombardia e le zone di ispirazione teresiana alle Borbonie, che qualcuno loda come esempio ma che erano in verità un enorme parco giochi di o Rre che si divertiva a dilapidare i propri soldi mentre il popolo moriva di fame sotto il feudalesimo.
Tra l’altro, nota ai monarchici: l’attuale Borbone è decisamente meglio di qualsiasi governante del Sud, così come Aimone di Savoia, leggendo i possibili successori di Mattarella, è un’opzione auspicabile. Nonostante gli avi fossero un po’ sciocchini, la concorrenza migliora anche queste cose. È la ragione per cui la monarchia migliore del mondo, il Liechtenstein, permette ai cittadini di diventare una repubblica, se lo desiderano.
In ogni caso, onore ad una Sovrana con la S maiuscola.