Il CEO novello di Twitter ha pubblicato qualche tempo fa questo tweet:
Se da un punto di vista sociale è anche comprensibile, non lo è da un punto di vista dottrinale, e dire cose del genere è quasi un’offesa a chi studia le religioni.
È vero che un buon numero di musulmani sono pacifici, così come la stragrande maggioranza dei bianchi non è razzista. Ma c’è una differenza radicale in ciò: non esiste un libro che definisce l’essere bianchi, dato che l’essere bianchi è una semplice condizione genetica, mentre il razzismo è una precisa visione socio-politica.
L’Islam, invece, è una religione, non una razza, cosa che molti che urlano al razzismo quando si critica la religione non capiscono. Non sei islamico perché hai un dato gene, ma perché credi in una dottrina religiosa.
Questa dottrina religiosa, in tutta onestà… non è un granché. Già ne abbiamo parlato, ma è bene chiarirlo: se tutte le religioni hanno avuto problemi di imposizione teocratica, nell’Islam in teoria religione e stato son la stessa cosa, e sono previste regole ben dettagliate nella giurisprudenza, più che in ogni altra religione.
In un certo senso, l’Islam è un misto tra una religione e un sistema politico, il risultato di ciò è che un buon credente dovrebbe desiderare l’imposizione questo sistema su tutti. Non è un caso che:
- Se esistono ideologie politiche legate al cristianesimo o all’ebraismo, sono spesso ideologie ispirate ad esso (cristianesimo sociale, sinistra cristiana, destra ebraica…), mentre nel caso dell’Islam esiste proprio l’Islam politico, che vuole rendere legge dello stato la giurisprudenza islamica
- La stragrande maggioranza degli stati ad avere una legge religiosa, sia islamico
Ora, ovviamente dire che tutti i musulmani siano estremisti è una cazzata, c’è tanta gente che vede nella religione solo un modo generico di rapportarsi con Dio e magari non sa nemmeno cosa sia un hadith, ma è altrettanto una cazzata paragonare l’essere bianchi, ossia una banale condizione generica, all’adesione ad una religione, che è un insieme di idee e valori.
Vediamola così: voi direste che il fascismo è un’idea pacifica e che bisogna distinguere i fascisti moderati dagli estremisti? No, eh?
Eppure in Italia probabilmente ad aver simpatie per il fascismo è la maggioranza della popolazione, nonostante ciò ad essere violenti sono un’estrema minoranza.
Nonostante ciò, riteniamo giustamente il fascismo un’idea pericolosa ed estremista da combattere culturalmente.
Francamente, non riesco a considerare troppo diversamente una religione che sin dai testi sacri e dalla giurisprudenza base invita alla guerra santa, alla sottomissione degli infedeli e a cose del genere, e penso che sia sacrosanta la medesima battaglia culturale fatta da ex musulmani e studiosi delle religioni.
Ciò che si dimentica sempre è che si può disprezzare o criticare un’ideologia senza odiare chi la segue, io posso rispettare una persona che va dietro al fascismo o al comunismo ma disprezzare la sua ideologia.
Ovviamente questo discorso è attuabile per tutte le religioni, che infatti qualcuno non ritiene distinte da ideologie politiche, ma la questione è che ad oggi, con l’attuale giurisprudenza e dottrina, il Cristianesimo e l’Ebraismo non creano il rischio totalitario che crea l’Islam, per quanto possano sicuramente costituire un rischio per alcune libertà individuali.
Ma, non so voi, io temerei più una svolta autoritaria da un governo fascista che da uno di Italia Viva.
Detto questo, ritengo un fallimento dire cose come quelle del tweet in termini antirazzisti perché, banalmente, attribuire caratteristiche (il razzismo) ad uno specifico colore della pelle è razzismo per definizione, mentre attribuire caratteristiche ad un’ideologia è un’opinione, che può essere più o meno sbagliata.
Paradossalmente, funziona meglio l’approccio duro che ho spiegato nel post precedente, visto che è una smentita prendendo le teorie razziste per assurdo e non per fatto, come in quel tweet.