Di partite a Civilization interessanti ho già parlato, ad esempio qui, comunque oggi ne ho finite due belle: una che giocavo da un paio di giorni, l’altra iniziata e finita oggi.
La prima, classica partita del tipo “chi vince il mondo” vinta a tempo, mi ha soddisfatto soprattutto per l’avanzamento tecnologico ottenuto, visto che ho ottenuto anche la Tecnologia Futura e ho creato praticamente tutte le unità militari endgame, e non riuscivo a vincere diplomaticamente perchè i nativi americani si astenevano al Palazzo Apostolico e poi all’ONU, soprattutto perché odiavano un mio vassallo.
E, già qui, verrebbe da chiedere a chi ha progettato la diplomazia di Civ: perché non c’è la possibilità di fare il Trump della situazione e far riappacificare due persone, magari offrendo soldi, risorse o unità? Se due si odiano, si devono odiare per sempre?
Per di più, davvero se odi un mio vassallo che sta su un’isoletta sperduta non ti allei con uno che ha gli ICBM? Uomo di sani principi!
Vabbè, non gli ho dichiarato guerra perché ci avrei messo lo stesso tempo a conquistarlo che a vincere a tempo, in ogni caso avevo ottenuto tutte le “Americhe”, tranne qualche città (in stile Cile) della Spagna e due città di Annibale, mio vassallo.
La seconda, invece, è stata una blitzkrieg: uso la generazione “realistica anche nelle montagne” (che non avevo mai usato, infatti non ricordo il nome reale), inizio a espandermi nel mio territorio, fondo il giudaismo, inizio ad evangelizzare tutti (meno uno, che aveva fondato la sua religione, e iniziano a diventare miei vassalli il Mali e l’Etiopia, mentre finisco la mia espansione (per capirci, fosse una mappa reale, avrei avuto tutta l’Europa, la Russia e l’Egitto, mentre i miei vassalli avevano il resto dell’Asia) e inizio a produrre unità militari per eventuali guerre.
Ma non serve, visto che completo il Palazzo Apostolico e poco dopo i 100 turni vinco diplomaticamente.
Che culo, aver trovato due villaggi che mi han dato dei lavoratori subito, non obbligandomi a bloccare la città per crearli.
Ma qui c’è il paradosso nostalgico (anche se non nostalgico come l’iPad o la Wii, roba che mi fa piangere): se vuoi goderti tutte le meraviglie, le tecnologie e le unità, ovviamente, un po’ endgame devi arrivare, e se è vero che finché vinci presto i punteggi non cambiano enormemente, è davvero più soddisfacente vincere al turno 150 con il guerriero su struzzo che al 500 con l’atomica, lo scudo spaziale, l’ascensore spaziale e la fanteria meccanizzata?