Guardate questa statistica e non ditemi se è grottesca:
SETTE licei e tutte le altre scuole in due minime categorie generaliste. Ma la cosa più grottesca è quel Liceo con lo 0,5%! Si sa, se fai il liceo vali più di un 30,7%, sei l’elite (poi, in Italia, la parola “europeo” è un’ottima buzzword) e governarai il paese, quindi meriti una menzione.
D’altronde, è la solita sindrome per cui quando esce la maturità si dicono le materie per i licei (che son sempre latino e matematica) ma mai quelle degli altri istituti, che effettivamente potrebbero cambiare in modo più o meno significativo.
Quale sarebbe stato un modo onesto e non da società che ancora ha il feticcio di Giovanni Gentile di fare quella grafica? Molto banalmente per indirizzi principali e, gli altri, sotto altro. Quindi, ad esempio:
- Liceo scientifico
- Licei scienze umane
- Liceo linguistico
- Altri licei
- Istituti Tecnici Tecnologici
- Istituti Tecnici Economici
- Istituti Professionali Servizi
- Istituti Professionali Industria e Artigianato
Tanto sarebbe bastato! D’altronde, IT e IP (almeno per consuetudine) sono divisi in due, sono i licei ad avere vari indirizzi, quindi diamogli anche tre indirizzi più altro, anche perché c’è da dire che il liceo delle scienze umane altro non è che l’ex magistrale, riformata come liceo perchè, se bastassero cinque anni per insegnare alle elementari invece di magistrale + 24 CFU + stage + prova di coraggio sui carboni ardenti e pellegrinaggio a Lourdes, avremmo 3/4 di paese iscritti li e la politica, pur di trovare loro lavoro, si inventerebbe le elementari di dieci anni.
Ma vi immaginate la reazione degli “altri licei”?
Prima di tutto quelli del classico, che comincerebbero a dire le solite cose sul liceo classico che non deve morire, che forma l’elite del paese, che è un liceo che ti insegna il duro lavoro e lo spirito di sacrificio, ti dà la forma mentis e ti rende cittadino, degno di guidare l’arché democratica del Paese.
Poi arriverebbero quelli dell’artistico, che ti dicono che l’Italia è la patria dell’arte, che bisogna aumentare i licei artistici, perché l’Italia potrebbe vivere d’arte (gran stronzata, ma vabbè) e bisogna valorizzare il nostro patrimonio, bla bla bla.
Poi i musicali e coreutici, che vabbè, qualcosa da lamentarsi ce l’avranno di sicuro, qualche lamentela l’ho vista, ma son talmente pochi che non saprei farne una stereotipata.
Per non parlare poi di quelli dei licei internazionali! “Noi siamo l’élite di domani, quelli che difenderanno gli interessi dell’Italia nei grandi teatri diplomatici, e per voi siamo un altro meno importante di quei peritacci che al massimo attaccano fili?”
Che poi, onestamente, a trattare sul nucleare preferirei un perito che sa leggere ciò che gli viene proposto almeno sommariamente, così da capire che la proposta tedesca scritta sotto dettatura dei Verdi è una stronzata, invece di uno che sa usare le belle parole ma non riesce a capire un tubo di ciò che gli dicono, ma vabbè.
Comunque, non so se qualcuno a Roma se ne rende conto, ma se un paese senza umanisti può restare a galla, un paese senza tecnici finisce malissimo. Ok che il sogno italiano è vivere di stato, ma a un certo punto ci saranno troppe persone che dibattono, senza che nessuno faccia, e il Paese va a troie.