Così Google ha fatto chiudere YouTube Vanced, una mod all’app di YouTube, che la migliorava non poco.
Ad esempio, oltre ad un adblocker modulabile introduce sponsor block, che elimina o permette di saltare introduzioni, sponsorizzazioni e cose del genere dal video, il ritorno dei dislike con l’API apposita e la riproduzione in background.
Ma, per il resto, era completamente uguale all’app YouTube, con le proprie iscrizioni, il proprio account e così via, a differenza di app come NewPipe che provano a sradicarsi totalmente dall’ecosistema Google.
Io, per molto tempo, non ho sentito l’app di YouTube come limitante: la questione background mi pesava poco e la pubblicità era ragionevole, poi però hanno iniziato a mettere pubblicità ogni due minuti (alle volte anche meno), magari sempre la stessa, magari con pubblicità iniziali da 30 o 40 secondi non skippabili. Se sbagli a cliccare e apri un video devi farti 30 secondi di pubblicità, tornare indietro e fartene altri 30. Noioso.
Ciò mi ha portato a provare Vanced e a trovarmi bene: non solo ha risolto il problema della pubblicità, ma ha anche tolto le sponsorizzazioni (d’altronde, non è che alla centesima sponsorizzazione di Squarespace farò un sito con loro perché me lo dice il tizio del caffè o al settantesimo tizio che prova a vendermi la VPN la faccio, ecco), permesso di aprire una notifica senza fermare il video e rimesso i dislike.
Tornare all’app stock? Non se ne parla! Preferisco usare un client open source e limitarmi a quello ufficiale solo per i miei canali, o usarlo da browser come spiega Mental Outlaw.
Comunque, con la proprietà intellettuale, se cresce la pirateria vuol dire che il modello non funziona. Pensate solo a Netflix che sconfisse i Torrent e ora i Torrent che sconfiggono Netflix e gli altri ventinove servizi concorrenti.
Finché Vanced funziona, la tengo. Se poi qualche dev fa uscire una nuova versione, tanto meglio 🙂
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