Sulla guerra in Ucraina, da un punto di vista militare, Cruciani aveva ragione: l’unico modo in cui l’Occidente ha prolungato le sofferenze dell’Ucraina è non contenendo la Russia sul campo.
Abbiamo visto il grande esercito russo, non avrebbe avuto alcuna speranza contro una forza occidentale ben armata, specie in un contesto in cui non sono in casa ma sono invasori.
Con l’attuale scelta stiamo solo facendo morire civili e militari ucraini pur preparando la possibilità di intervento militare, specialmente nel caso di attacco nucleare russo. In sostanza, stiamo solo aspettando che Putin la faccia grossissima, con annesse vittime, per poter intervenire.
Fossimo intervenuti subito avremmo svelato il bluff di Putin, avremmo subito limitato l’invasione permettendo agli ucraini di continuare la propria campagna. Al contempo, a umiliare Putin sarebbero state le grandi potenze occidentali, non l’esercito ucraino, che nel 2014 quasi non esisteva.
Avresti dato anche la famosa via d’uscita, Putin avrebbe potuto incolpare l’occidente e bla bla bla, ma nel mentre la NATO avrebbe potuto agire lasciando alcuni spazi (Crimea e Donbass già occupato) a Putin, permettendo di arrivare al tavolo prima con qualche garanzia alla Minsk e neutralità in cambio di garanzie di sicurezza analoghe (leggasi Mosca invade, la NATO interviene, ma se ciò capita Crimea e Donbass non sono protette).