Foto delle scalinate di un palazzetto sportivo pubblicata sulla pagina Facebook di una società di calcetto, con un innocuo link al sito della squadra, letteralmente ci son dentro le pagelle della partita.
Facebook decide che si tratta di contenuto contrario agli standard sugli atti sessuali o sull’adescamento di adulti. Senza appello, ovviamente, perché “c’è il pandemia”.
A questo punto, l’unica soluzione è il virus. No, non quello informatico, ma quello biologico, che arrivi nella sede di Facebook, causando un focolaio nella moderazione, con una peste che, cominciando dai coglioni (quelli che hanno nelle mutande, non il paio combaciante sito nella scatola cranica), inizi a causare una dolorosissima eruzione cutanea seguita da avvizzimento delle gonadi e dalla loro caduta. L’unica cura dev’essere mangiare la ghiandola avvizzita.
Poi, certo, l’hanno rimesso dopo poco. Dopo avermi detto che non c’è appello.
Banda di idioti.