Quando si era candidato Bernardo a Milano uno dei punti principali che l’opposizione usava per attaccarlo è che aveva il porto d’armi.
No alle armi in ospedale dicevano, chissà cosa ci farà, cosa penseranno i bambini? Io stavo in Alqaedastan come volontario senza neanche le guardie armate e lui ha bisogno della pistola? (e io conosco gente che si mette vibratori extra large nel culo, ma non pretende che lo facciano tutti).
Tralasciando che mostravano la loro crassa ignoranza (chi ha il porto d’armi mica porta l’arma tipo sceriffo né il suo ruolo è tutelare la sicurezza collettiva, serve per mera difesa personale), la loro idea è che l’ospedale è un tempio di pace, quindi nessuno deve poter entrare armato.
Poi leggi notizie come queste e scopri che la realtà è diversa dalle seghe mentali, gli ospedali non sono tempi ma sono posti pericolosi, dove ci sono anche aggressioni, che il medico è un mestiere pericoloso (specie dove ci sono culture meno evolute che affrontano molte cose con la violenza, non penso sia il caso della Sicilia, ma in generale comunque capita di trovare quello che è indisposto o quello che affronta le cattive notizie male) e che può ricevere minacce o affrontare situazioni a rischio.
E, in certi casi, l’unico modo per difendersi è avere un’arma. Ma, evidentemente, qualcuno preferisce vedere i medici in pericolo in nome dell’ideologia.