È la parodia di ciò che era. Non so cosa potremmo fare, magari annullare le unioni degli anni ’20 e fare tre o quattro comuni nei Corpi Santi, ma bisogna farla finita con questa città ormai parodia sia di sé stessa che di una città europea.
Viviamo sotto lo stato italiano, ossia un buco nero di sprechi, e volete davvero fare gli europei? “Eh ma in Europa”
Si, in Europa, ci eravamo quando c’erano Maria Teresa e Francesco Giuseppe. Avete voluto Vittorio Emanuele? Ora pedalate!
Volete davvero la città senz’auto o dove le auto sono limitate quando avete una zecca attaccata ai coglioni che vi obbliga ad avere servizi di merda?
“Eh ma a Roma”
Roma infilatevela nel culo. Essere meglio di Roma ci riesce pure Caracas. Tutto ciò che potete avere in Italia è essere meglio di Roma E amate l’Italia?
Inculatevi. Non siete vittime, ma complici.
Sapete che io e l’Italia abbiamo un rapporto tutto nostro, alias bottiglia di Prošek pronta per il default, ma probabilmente se c’è qualcosa per il quale provo sentimenti peggiori è Milano: perché Milano si merita davvero di venir risucchiata e devastata dall’economia italiana, di essere resa invivibile dai prezzi che aumentano e dai salari, ovviamente nazionali, che calano.
E se lo merita specialmente perché a differenza dell’Italia, entità astratta e geografica che se crollasse potrebbe portare beneficio ai popoli che si rendono conto di ciò che possono fare senza Mammà Roma, i milanesi sono i primi ascari di questo sistema, i primi finanziatori e sostenitori, i primi italiani modello.
Il milanese è il primo giargianese. Magari ci fosse stata una sostituzione etnica di meridionali, quelli i coglioni li hanno, mica lo sono.