Oggi mi son fatto un wrap con del “kebab” italiano, quello al pollo che comperi nei freddi del supermercato, con una crema allo yogurt fatta con varie spezie che avevo a casa.
Ma questa non è una ricetta, sia chiaro. Banalmente, pensavo agli italiani che quando vedono un parmesan o una mozzarella americana sclerano, parlando di italian sounding, di miliardi di euro sottratti alla povera economia italiana martoriata da questi fenomeni ma poi non hanno problemi a comperarsi un kebab fatto coi polli dell’Emilia-Romagna o una paella prodotta in Sicilia.
“Ma come fai a paragonare le due cose! È ovvio che se compero un kebab al supermercato so che non è un prodotto turco ma una cosa simile che voglio mangiare! Idem la paella!”
Eh, e cosa pensate, che il brasiliano che compra il Parmesão per pochi reais da mettere sulla pasta sia convinto di acquistare un prodotto fatto con cura in Italia, spedito e trattato con attenzione sino al negozio? No, vuole un prodotto organoletticamente simile e magari è pure contento di sostenere il made in Brasil invece di un prodotto straniero. Idem l’americano che compera la mozzarella, magari quella con poca acqua, per farsi una pizza: lo sa benissimo che non sta comperando un prodotto italiano.
“Ma cosa dici! Mozzarella e Parmigiano sono nomi specifici! Kebab e paella no”
Ma certamente. Mozzarella e Parmesan/Parmesão/ecc SONO nomi comuni, esattamente come Kebab e Paella. Anche in italiano, parmigiano e grana sono generici sinonimi per un formaggio a pasta dura, eh, banalmente perché si usavano prima che esistesse qualsiasi DOP e IGP. Chiaro che se uno dice “döner kebab turco” o “Parmigiano Reggiano” intende lo specifico prodotto, ma se usa il termine generale (magari pure tradotto nella sua lingua) no.
Vi indignate se lo fanno all’estero ma voi siete i primi a ciulare i prodotti altrui rifacendoli creativamente, magari aggiungendoci anche una pagoda sul “riso alla cantonese” fatto col riso di Novara o una bandiera a stelle e strisce su un hot dog prodotto in Puglia.
Gli altri, quantomeno, non son così pagliacci da parlare di “contraffazioni” come fate voi.