L’ateismo parte svantaggiato sui social e la ragione è semplice: l’ateo medio o è ateo menefreghista o è addirittura un ateo devoto, quindi non ha alcun interesse a diffondere la propria visione del mondo. Questo lascia l’apologia dell’ateismo a chi ha un interesse per un ateismo militante e politico, e infatti la stragrande maggioranza degli atei vocali su Internet hanno un chiaro programma politico abbastanza petaloso e francamente abbastanza ripetitivo: la chiesa è cattiva perché esiste e lo stato dovrebbe attivamente opporsi ad essa anche a costo di aderire al “nulla al di fuori dello stato” (si veda l’opposizione all’istruzione paritaria poiché costituita in buon numero da scuole cattoliche), se uno non aderisce all’ora di religione per giocare a Magic the Gathering con gli amici è una grande vittoria della laicità e ovviamente guai a toccare la libertà sessuale: aborto libero (e pensare che le migliori argomentazioni contro l’aborto volontario le ho sentite dai SECULAR pro life) e anzi, chi vuole aiutare la maternità è cattivo perché non va nel Mediterraneo a raccattare i barconi.
Nel mondo cattolico di Internet invece c’è il devozionale (dove il cringe abbonda, è innegabile) ma anche una parte più apologetica e dottrinale che, per quanto possa non piacere, è tendenzialmente seria nell’esporre le proprie posizioni. Poi magari le espone male, ma ci prova.
Ora, non è che tutti gli spazi atei italiani su Internet siano cattivi. Sapiens Sapiens, ad esempio, ha un livello paragonabile a quello del canale cattolico non devozionale medio. A me personalmente non piace (ma, se per questo, non sono nemmeno un grande fan dei contenuti di Bella prof!), tende alla visione politica stereotipata vista sopra, ma almeno ogni tanto porta avanti argomenti intellettuali atei in modo interessante e rispettoso. Se tutti i canali fossero come il suo, non starei scrivendo questo post (per quanto il commentatore medio, lasciamo stare…)
Ma la maggioranza ha un livello imbarazzante. Io un teista che si veste da ateo per prendere per il naso atei e ateismo e fare scenette in cui simula di sterminare i credenti nell’URSS di Stalin o nella Cina di Mao non l’ho mai visto e, se anche l’avessi visto, sarei abbastanza sicuro che non verrebbe reso una celebrità né verrebbe invitato un giorno da Zenone, l’altro da Fra Stefano e l’altro ancora su Scherzi da Prete a spiegare perché l’ateismo è brutto e cattivo.
Mi pare proprio che, escluse lodevoli eccezioni come Sapiens Sapiens, l’ateismo su Internet si nasconda dietro alla scusa di “satira” e “parodia” per praticare un volgare circle-jerking che alla fine porta solo alle risate: i loro sodali ridono con loro, gli altri ridono di loro. Il convincimento è che l’ipotesi teista fa così ridere che basta ridere per fare evangelizzazione atea, solo che poi questa evangelizzazione può attirare solo chi pensa che “ci sono i bambini che muoiono annegati nel Mediterraneo” sia un argomento contro la piena applicazione della 194/78.
Seguo anche la scena religiosa americana e lì devo dire che gli atei sono di un altro livello. Telltale e Genetically Modified Skeptic sono molto interessanti, così come apprezzo tantissimo l’apertura al dibattito e le capacità di Alex O’Connor. Poi dicono anche loro le loro cazzate, ma quello lo facciamo tutti.
Ma è bellissimo poter guardare tranquillamente allo stesso tavolo il pensatore ateo, quello cattolico, quello agnostico e quello protestante che chiacchierano allegramente, senza urlare né ridere l’uno dell’altro. Alla fine, parlando di O’Connor, penso che nei commenti di YouTube qualcuno abbia fatto la sintesi migliore: chi è guidato genuinamente dalla ricerca della verità e dall’amore per il prossimo, cosa che vale sia per lui che per pensatori d’altre fedi come Trent Horn, non vuole far ridere, ma pensare e far pensare.
Ragione per cui, alla fine, chiunque ascolti questo dibattito dirà dell’altro “però ha portato dei buoni argomenti”.
Poi anche oltreoceano gli atei hanno i loro personaggi ridicoli e quelli che sotto ogni post vanno a fare i grandi pensatori, spesso citando i personaggi da ridere come fossero grandi accademici, ma quelli li hanno anche i teisti e, considerando il mondo religioso degli Stati Uniti, molto probabilmente più degli atei. Il punto è che si può fare meglio.
Dato che l’ateismo merita una rappresentazione degna delle proprie posizioni e non ridicolizzazione costante e politica da okkupazione, suggerisco agli atei social italiani di guardare qualche ora degli youtuber atei e agnostici che ho citato. Se diventate come O’Connor l’apologeta cattolico medio ve lo mangiate a colazione.
E all’apologeta cattolico medio suggerisco di imparare da Trent Horn o da IspiringPhilosophy. No, non per mangiarvi a colazione gli atei istruiti, ma per poter usare la bocca per una cosa molto più bella: il dialogo.
Ognuno presenti le proprie posizioni e persone razionali potranno non concordare, ma almeno lo faranno in modo motivato.