Ho scoperto proprio oggi che è San Vittore e quindi mi sono recato presso l’omonima basilica milanese, dove c’era una sorta di “apertura straordinaria” di alcune parti e mi sono fermato alla Messa che si è svolta nel bellissimo coro.
Nel mentre, poco prima del segno della pace, mi vibra il telefono: fumata bianca. Tutto in mezzo o a devotissimi che non si distraggono nemmeno in caso di sirena nucleare o anziani poco avvezzi alla tecnologia…
Ne approfitto del momento “informale” per andare dal sagrestano per dirgli “è appena uscita la notizia, fumata bianca”. Si illumina, mi chiede se fosse vero, confermo e scappa in sacrestia… dopo qualche minuto suonano le campane a festa e il sacerdote ovviamente capisce che è stato eletto il Papa! Così, dopo una breve considerazione tra il Sanctus e il Prefazio, in cui faceva notare che l’aveva detto che la comunione ecclesiale era più forte di quello che molti credevano, dice la preghiera eucaristica e durante le intercessioni, veramente pochi minuti dopo la fumata, dice:
rendila perfetta, in unione con il nostro Papa nuovo e il nostro vescovo Mario
È partito a tutti un sorriso. Alla fine, un’Ave Maria per affidare alla Vergine il nuovo Pontefice.
Sarà stata la prima Messa in unione con Leone?
Onestamente, io non sono un grande fan della liturgia spontanea, ma ogni tanto ci sta: a Pasqua il prete della mia parrocchia ha tirato fuori dei PIATTI (musicali, non da cucina) per la Risurrezione, ed essendo un momento di vera gioia, ci sta. Anche qui, la gioia ha portato ad una spontaneità felice, con un sacerdote che fa spallucce dopo aver citato il nuovo Papa dicendo “beh, ce l’abbiamo” e le persone che sorridono tanto, anche un po’ distratte, sicuramente interessate a capire chi fosse il nuovo Pontefice… E l’Ave Maria a caso, derivante da una sincera volontà di pregare per il nuovo Pontefice, chiunque esso fosse.
Ma non bisogna cadere nella retorica à la Alleliua delle Lampadine, della “nostra festa” che giustifica ballare sull’altare con le chitarre elettriche… è proprio apprezzando la compostezza e l’importanza del Sacrificio Eucaristico che in questi rari casi si può capire come e quanto, per avere ancora una Messa santa e non una festicciola, derogare nelle situazioni d’eccezione rispettando ancora il Signore, anzi presentandosi davanti a Lui come popolo in festa.