Il buon Lercio ha pubblicato un titolo divertente dei suoi:
Cassazione: “Medici obiettori devono mantenere figli nati da gravidanze indesiderate”
Classico titolo paradossale alla Lercio che strappa un sorriso, mentre i commenti strappano altro, presente a coppie al di sotto del membro virile.
Infatti, secondo i commentatori, questa sarebbe una cosa sensata.
Facciamo un riassunto: Simona fa sesso con Giovanni, pienamente cosciente che il sesso porta a gravidanze (e no, “usare la protezione” non cambia nulla) e il suo atto porta a una gravidanza. In qualche modo ciò non solo sarebbe un problema per la collettività ma addirittura se il suo atto che porta alla gravidanza porta alla gravidanza e nessuno gliela termina, in qualche modo, chi non ha reso possibile terminarla deve mantenerla.
Neurodelirio da camicia di forza.
Il problema è semplice: lo stato, avocando a sé l’aborto, ha creato l’idea che il sesso sterile sia in qualche modo un diritto. Quindi, la gente vive la propria sessualità ritenendo che in qualche modo questa opzione del non avere figli debba esserci sempre, a spese e a prestazione altrui.
Sbagliatissimo. Poi certo, il legislatore ha dato l’aborto allo stato per la ragione opposta, ma dato che nessuno legge la 194 (anzi, è grave peccato laico farlo) a questo punto la soluzione è ovvia: che lo stato si ritiri dall’aborto. Basta spazi pubblici e finanziamenti per la pratica, la posizione dello stato dev’essere semplice e naturale: se rimani incinta partorisci.
Poi, se trovi qualcuno disposto a terminarti la gravidanza lo stato, bontà sua, non perseguirà nessuno. Ma non è un’opzione che lo stato offre, semplicemente ne tollera l’esistenza. Solo così, forse, i deliri sul diritto al sesso sterile possono essere messi a tacere e si può rimettere in riga chi pensa che le ovvie conseguenze delle proprie azioni debbano ricadere sulla collettività.