Leggete questa notizia e ditemi quando trovate l’errore.
È a “madre romena”. La Romania è un paese che ha lo ius sanguinis esattamente come l’Italia e basta un genitore per essere cittadini rumeni. Se nessuno si è degnato di andare a un consolato rumeno per prendere un documento che ti permette di vivere in Italia illimitatamente e di viaggiare nel mondo con relativa tranquillità, siamo messi benissimo.
E sì, la Tunisia ammette la doppia cittadinanza, quindi il ragazzo potrebbe tranquillamente avere sia il passaporto tunisino e quello rumeno. Qualcuno glielo dica e può avere un passaporto borgogna senza che l’Italia debba cambiare alcuna legge.
In ogni caso, se anche fosse, non rinunciare alla cittadinanza tunisina per prendersi quella rumena sarebbe masochismo, e francamente segno di attaccamento a una nazione extraeuropea tale da farmi dubitare della concessione della cittadinanza in un caso del genere.
Comunque, anche sul passaporto tunisino si può apporre un bel visto cinese, che è pur vero che non serve sul passaporto rumeno o italiano. Non è che il visto è segno di umiliazione personale, per quanto a me stia sul cazzo come sistema e lo ritenga una truffa: ho conosciuto turchi che dovevano venire in Europa per 5 giorni di conferenza e hanno ricevuto un visto Schengen di 5 giorni. Insomma, è normale usare visti per cose del genere.
Dov’è il problema, allora? Sicuro non nel viaggio, se fosse nel regolamento bisognerebbe chiedersi: ha senso che un cittadino del principato del Liechtenstein non possa rappresentare la scuola superiore austriaca che frequenta?
Per me, no. Così come non avrebbe senso impedire a un cittadino rumeno o tunisino di rappresentare la scuola italiana che frequenta.
In ogni caso, non è un qualcosa che si risolve con una riforma della cittadinanza.