Agli ex alpini non basta riunirsi una volta l’anno in una città random a prendere la ciucca e a fare casino.
Sottolineo ex perché è una verità che li fa incazzare molto: Non sono alpini, sono stati alpini. E c’è la stessa differenza che c’è tra essere Kimi Raikkonen e fare i 70 km/h sulla statale con una Panda scassata.
Ebbene, agli ex alpini non basta andare nelle città italiane a portare degrado ogni anno – magari con il sostegno di quelli che se vedono un nero adottato fare serata e vomitare inneggiano a #noiiussoli – devono spararla sempre di più, e solitamente i fumi dell’alcol aiutano.
Da anni rivogliono la leva obbligatoria “per insegnare il senso della comunità e della responsabilità ora Gioacchino portami un bianchino che ho solo 1.5 di alcol nel sangue”. Penso che la ragione sia molto diversa.
Immaginatevi se la Fondazione Cariplo proponesse il conto in banca obbligatorio. Scoppierebbe la rivolta perché “le lobby vogliono ingrassare le banche”.
E voi pensate che gli ex alpini vogliano la leva per queste ragioni o semplicemente per salvarsi il futuro? Ora che gli Alpini (questi li scrivo con la maiuscola perché mi stanno un po’ più simpatici) sono un corpo di élite sicuramente è calato il numero di chi dopo il servizio va a prendersi la ciucca ogni anno, che magari se ti fai qualche anno in Afghanistan hai un pelino più di dignità di chi ha partecipato solo alla guerra bianco vs rosso.
Ma, soprattutto, volete davvero delegare l’insegnamento del rispetto e del senso di comunità a… questi?!