Odiare ti costa (anche se hai fondato odiare ti costa)

di | 15 Maggio 2020

Ho appena segnalato Cathy la Torre, fondatric* di Odiare ti Costa, a Regione Lombardia.

Se Regione Lombardia è furba ora la querelerà e probabilmente avrà qualche millino da mettersi a bilancio.

Come mai? Perché ha detto una falsità fattuale su Regione Lombardia, ossia che essa abbia sperperato 21 milioni di soldi pubblici per l’ospedale in fiera.

Peccato che erano soldi privati donati esplicitamente allo scopo. E attribuire a qualcuno, anche persona giuridica, una malversazione si chiama… Diffamazione.

Ora, non so se l’ufficio legale metterà tutto nel cassetto oppure se qualcheduno dentro la Regione prenderà “a cuore” la questione e chiederà il massimo risarcimento possibile.

Ma sta di fatto che andando sul suo profilo pare ossessionata dalla Lombardia. Evidentemente c’è poca gente che odia e che gli costerà e c’è tempo per pensare alla Lombardia.

E qui scatta la tattica tipica di quelli che si sentono limitati da quella cosuccia brutta della libertà di espressione: siccome la costituzione ce l’ha ma non siamo in America dove esistono procedimenti aggravati per poter fare causa CIVILE (penale non se ne parla, per un americano una causa penale per diffamazione sembra roba da medioevo) per diffamazione e dove le leggi che limitano la libertà di parola devono essere sottoposte a strict scrutiny, uno si cerca bene tutti i messaggi d’odio e dopo 99 messaggi legali trovi quello illegale (o quantomeno querelabile, che poi alle volte la Cassazione riserva sorprese), lo porti in polizia e si apre l’inchiesta.

Ecco, attribuendo un fatto ben determinato ad un ente pubblico ben determinato l’ha fatta fuori dal vaso e rischia la querela.

In America, invece, dove la libertà di parola è più tutelata se una PA vuole fare causa (civile) deve provare “actual malice”, in sostanza che la notizia falsa sia stata pubblicata sapendola falsa o con negligenza.

E, valutando che molti condividono le cose a pappagallo, difficilmente avrebbero potuto provarlo. Ma qui siamo in Italia e loro sono i primi a fare la lotta all’espressione libera.

E quindi ora rischia la querela. Anche se ha fondato Odiare ti Costa.

Se ha odiato, le costerà.

In caso stappo una birra per festeggiare.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *