Un blog che mi mancherà

di | 26 Giugno 2020

Sono pochi i blog che seguo per davvero, nel senso che proattivamente apro per leggere. Uno di questi è il blog di Mattia Butta che, come potrete notare, ora ha chiuso. Kaputt, completamente svuotato.

Per i lettori del futuro, qualora non avesse riaperto, era un blog che dava una voce particolare: un professore d’università nativo dell’Alta Lombardia poi naturalizzatosi ceco, una persona razionale ma credente, una cosa che oggi, nella scienza, non si vede spesso.

Non ho sempre concordato con le opinioni di Mattia Butta ma sono sempre state così ben dettagliate che era un piacere leggerle per sfida intellettuale e ammetto che di idee, grazie al Butta, ne ho cambiate, ad esempio grazie alla sua posizione puntuale sullo ius soli, fuori da quella dicotomia “viva i negri”/”abbasso i negri” che caratterizza il dibattito medio italiano.

Oserei dire che quel blog l’ho letto tutto, quando magari non avevo sonno lo leggevo per rilassarmi, così poi ho letto tutti i suoi libri generalisti. Ho persino donato (poco, quel che avevo su PayPal) a una sua campagna per aiutare i poveri filippini.

E ora… puff. Blog scomparso.

Sono sicuro che abbia avuto delle ottime ragioni però queste sono cose che un po’ di vuoto, e tanto dispiacere, te lo lasciano.

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