Il vostro futuro cancellato
– Dario Greggio
Basta, sinceramente. Dopo aver visto l’ennesima geremiade con commenti adoranti di giovani (sindrome di Stoccolma, il che fa anche sorridere) che “è colpa di chi non rispetta i divieti” vi dico chiaramente: tenetevi il vostro paese allo sbando.
Se state coi vostri aguzzini e credete ancora alla retorica del “chiudiamo tutto”, senza considerare il fatto che non esiste solo il virus e che se le misure per prevenirlo fanno più male del virus non conviene prenderle, non c’è niente da fare.
Magari non è nemmeno colpa vostra e siete solamente istruiti male (classico in Italia), ma in ogni caso non sono una Onlus e vedere chi provi ad aiutare fregarsene, semplicemente, non fa venire voglia di continuare.
All’Italia serve una svolta liberale, ma il liberalismo implica responsabilità e assunzione di rischio, andatevi a leggere Friedman con il paragone sull’attraversare la strada.
In una generazione che fa post lamentosi perché “ma com’è possibile che mio cuggino non ha ancora capito che non può salutare il migliore amico con un abbraccio” la percezione del rischio è andata a ramengo e l’unico ente che può sostituire i neuroni bruciati è lo stato. Buona fortuna a fare il liberalismo così.
Tenetevi il vostro debito al 160% del PIL e quando dovrete vendervi il sangue per mangiare darete la colpa a chi esce alle 22:01.
Eh sì, perché siete pure più papisti del Papa, dato che provate a dare un senso razionale a un coprifuoco messo tanto per dare un segnale, cosa ammessa anche da chi l’ha introdotto.
Mi auguro che il prossimo governo lo estenda ad libitum con la scusa della droga così da vedere scannarvi dicendo “certo che se la gente non capisce che deve smetterla di farsi le canne non ne usciamo più dal coprifuoco”. Se Salvini lo propone, è la volta buona che lo voto.
Potrei anche allearmi coi boomer che vogliono solo lavorare e che sarebbero disposti pure a votare Hitler pur di tornare a farlo, ma no, le alleanze di comodo non mi piacciono.
E ora prendo il mio waifu cuscino di Dario Greggio e assisto al declino inevitabile mangiando popcorn e pensando alle cose importanti, tipo la prugna e come la si espugna.
Alegher, alegher, che ‘l bus del gnao l’è negher.