Ecco, uno dei principali problemi delle chiusure delle scuole è, dal mio PoV, il fatto di non avere gente in situazioni paragonabili alla mia con cui confrontarmi. Per usare un termine che ho usato in una discussione reale, nella mia vita ho il “tavolo dei grandi”, ossia gente adulta, cresciuta e solitamente matura, con cui mi piace parlare di cose serie, di temi della vita, di politica e simili, e il “tavolo dei piccoli”, ossia gente sui 16-21 anni, che studia ancora alle superiori, con cui si parla di temi più mondani.
Tutto bello, ovviamente, e mi dà una buona visione del mondo. Ma, purtroppo, mi manca quel qualcosa in mezzo, potremmo chiamarlo “il tavolo dei giovani adulti”, ossia quello con cui confrontarsi su temi prettamente di questa età come il sesso e la relativa assenza, l’università, lo studio in essa, la ricerca di lavoro e via discorrendo.
Ad esempio, quando il “tavolo dei piccoli” parla della DAD, dei professori stronzi e così via posso avere al massimo qualche ricordo o qualche “opinione postuma”, dato che la scuola l’ho finita da tre anni la DAD universitaria è parecchio diversa da quella delle superiori e spesso il massimo rapporto che hai coi prof universitari è “buongiorno” e “arrivederla”, in sostanza… mi sento escluso e non so cosa dire se non qualche aneddoto, un po’ come i VdM.
Al contempo, col “tavolo dei grandi” ci sono argomenti che non conosco se non aneddoticamente, come il sesso, il matrimonio e inscì via, dove quindi debbo ovviamente tacermi.
Ecco, non capita spesso, ma quelle volte che capita che devo isolarmi dal “tavolo dei piccoli” perché essenzialmente non so quello di cui parlano o usano parole a me sconosciute, magari parlando di serie TV nuove e simili.
Per fortuna, nel “tavolo dei grandi” la cosa è molto più rara, un po’ per coincidenza di interessi, un po’ perché comunque l’Alzheimer precoce colpisce tutti e quindi si cambia argomento con ottima facilità.
Son proprio un VdM…