Un tizio, ironicamente, parla di “sterminio di massa organizzato dal governo svedese” e io gli ribatto proprio con “sterminio di massa” e un’emoji ammiccante.
Poi, FB, decide bene che è un commento d’odio e mi banna tre giorni. Che è, un po’, come se uno scrivesse un post negazionista dell’Olocausto, uno gli menzionasse una frase del tipo “non c’è stato alcuno sterminio degli ebrei” e venisse bannato.
Tra l’altro, senza nemmeno l’occasione di fare ricorso, siccome c’è il virus e i moderatori sono stanchi.
Ora, avrei aspettato tranquillamente qualche ora perché FB capisse l’errore, se fosse stato possibile segnalarlo, ma niente. Quindi mi incazzo e decido di disattivare l’account. Non avevo ancora deciso se per sempre o meno, però tenerlo disattivato una settimana mi avrebbe aiutato a decidere, anche come piccola forma di protesta.
Apro la schermata di disattivazione, seleziono come ragione “Altro” e scrivo qualche riga dicendo che, dopo l’ennesimo ban ingiusto (il precedente per aver invitato all’uso di vandali ferroviari come pantografo) e non appellabile preferivo stare su altri social, come Twitter, dove posso sparare cazz diffondere le mie idee in modo più libero, quantomeno senza dover tenere sottomano il Catechismo per evitare di scrivere cose che fan piangere Gesù e venir bannato.
Oh, proprio mentre sto smanettando sulle pagine che voglio salvare dandole a un altro account mi arriva la notifica che son stato assolto da tutte le accuse e che si scusano per il disagio.
Coincidenza o, semplicemente, i ricatti funzionano?
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