Alcuni miei amici stanno facendo l’esame di maturità e quindi sento ogni giorno le loro opinioni, i loro racconti e anche i loro attacchi d’ansia.
E mi sono convinto che l’esame di maturità 2021 sia una schifezza paurosa.
Prima di tutto, non capisco perché non si possano fare degli scritti alle superiori quando nelle università si può (per quanto non sia obbligatorio, alcuni miei prof li fan sempre a distanza, ma un conto è l’esame di Sistemi Biometrici, un conto l’esame di maturità), ma vabbè, si sa che tra scuola statale e università c’è un calo di un ordine di grandezza nel livello di lazzaronismo.
Però, ritengo assurdo che si elimini il tema in favore dell’analisi del testo. Già la scuola da anni ritiene gli studenti degli idioti che non sono in grado di produrre un qualcosa, eliminare anche l’opzione del tema imponendo l’analisi del testo è una cazzata, oltretutto ingiusta dato che:
- Crea una condizione di diseguaglianza tra anni, chi si diplomerà l’anno prossimo potrà farlo col tema, chi lo fa quest’anno no (e quindi se è tipo da temi se la prende nel naso, io non avrei mai scelto l’analisi ad esempio)
- Favorisce le scuole liceali, dove si fa molta analisi del testo, rispetto a quelle tecniche, dove l’analisi del testo letterario viene trascurata in favore del testo pratico e della produzione di testi
E no, non basta “l’elaborato”. La tesina, purtroppo rimossa, era un documento di tranquillamente 30/40 pagine su tutte, magari meno una o due, materie, mentre l’elaborato è su tre o quattro materie se va bene, su una sola se va male, massimo cinque o sei pagine.
Inoltre, a differenza della tesina che si concordava con i docenti, qui ti viene assegnato l’argomento a forza. Vuoi parlare dell’evoluzione del calcolatore dagli anni ’40 agli anni ’70? Ti inculi, abbiamo estratto Giolitti.
Ah, dimenticavo, c’è anche chi al posto o in integrazione della tesina portava un progetto, almeno nei tecnici. Qui, al massimo, ti dicono di fare tre query a un database e lo chiamano progetto. Menomale che negli anni ’60 diplomavano meglio o oggi ci sarebbero ancora le addizionatrici meccaniche.
Ribadisco che il 90% dei problemi della scuola italiana è dovuto al considerare gli allievi come dei cretini. E il fatto che la stessa scuola che li educa per 13 anni la pensi così è il miglior sponsor della totale privatizzazione dell’istruzione…
Vabbè, torniamo a noi; dopo l’analisi del testo e l’elaborato c’è la busta/argomento dei collegamenti. Perché, sia chiaro, riuscire a due stronzate leggendo “la mela che sa di figa” dalla busta è competenza e intelligenza, fare una tesina è da coglioni di prim’ordine.
Poi c’è il PCTO, ex alternanza scuola lavoro. Ci può anche stare parlarne, se la si fa. Magari tra qualche giorno vi parlo di cosa penso in generale del tema, ma vabbè.
Poi c’è la chiacchierata generale, che sostituisce la terza prova da qualche anno. Ok, quella mi piace: la terza prova serviva solo come anticipo della massima aspirazione di ogni italiano che si rispetti: il concorsone per fare lo statale. Una sterminata serie di domande, molte inutili, da conoscere aneddoticamente.
Ecco, io mi chiedo: perché avete fatto questa cazzata quando sarebbe bastato poco per renderlo un esame decente?
Avreste potuto fare uno scritto di italiano, anche a livello scolastico e in più giorni, così da lasciare l’opzione tema e quindi l’utile competenza professionale del “saper scrivere un testo in lingua italiana” rispetto al più inutile “so analizzare la scena di Fantozzi in cui chiama la linea erotica*.
Invece della seconda prova, si sarebbe potuto fare un progetto pratico concordato per le scuole tecniche e professionali e un saggio/progetto per le scuole liceali e per la terza/orale una mini-tesi con alcune domande o, per chi preferisce, la busta.
Così si sarebbe mantenuta una verifica di competenze essenzialmente pari a quella degli anni precedenti, seppur con un modo differente.
Invece prima regalano i diplomi, poi si inventano una maturità a caso.
Poi non lamentatevi se il valore del diploma cala e la gente preferisce studiare per un corso Udemy che per il diploma.