Ok, ci ho messo una settimana ma ora posso raccontarvi una bella cosina: finalmente sono stato al mio primo concerto!
Nulla di che, onestamente, anzi, era più un concerto di fine anno di una mia amica che va alla scuola di musica.
Prima parte, i cantanti, tra cui lei. E devo dire che son stati tutti molto bravi e piacevoli, anche se per stupide norme Anti-Covid non potevano usare il microfono, obbligando essenzialmente ad avere orecchie buone.
Non so voi ma io, di solito, il microfono non me lo metto su per il culo ma lo tengo a relativa distanza dalla bocca, ma ok. Vi dico solo che per una cosa all’aperto, con poche persone e distanziate, hanno messo pure il gel mani con annesso omino anziano che lo distribuiva.
Virus: mortucciso.
Vabbè, torna di a noi, lei molto brava (ma lo sapevo), poi parte una pausa, e sentiremo altra musica.
Peccato che l’abbiano composta gli stessi studenti, e che fosse senza testo è suonata anche per 8-10 minuti.
La prima, una lagna mortale. Pensavo di essere in attesa alla Telecom Italia, mancava giusto l’effetto distorto del telefono. Quantomeno si erano dotati di amplificatore.
La seconda più bella, anche se sembrava la musica d’ambiente di un bar di pin-up degli anni ’50. Ammetto che avrei gradito una bella ragazza in carne, possibilmente rossiccia, in tenuta pin-up sul palco accennante uno spogliarello.
Poi un’altra, che sembrava la musica dei film di Boldi alla “Pentecoste sul Lambro”, sapete quei film dove il massimo della comicità è lui che scorreggia sul piatto di De Sica? Ecco.
Poi un’altra, che era essenzialmente la canzone di prima con qualche pezzo preso da “The Good Wife”, seguito da crisi convulsive sul pianoforte.
Poi, il pezzo clou, finalmente un po’ di rock, addirittura composto dal docente che stava conducendo il tutto. Finalmente qualche chitarra elettrica.
Peccato che, a quanto pare, i marchingegni vadano collegati all’amplificatore, facendolo soffrire più volte e portandomi a pregare San Nyquist-Shannon per la sua salvezza, e ciò porta via circa 10 minuti, 10 minuti in cui il professore ha parlato praticamente a caso, dicendo il più e il meno, rimarcando come sia un grande onore che qualcuno suonasse la sua composizione e così via.
Per un momento ho simpatizzato coi Talebani, almeno avevano vietato la musica.
Vabbè, partono, sono anche bravini, solo che l’hanno portata avanti sette minuti, ed erano sette minuti che non ho registrato ma praticamente potete rifarli prendendo sei pezzi da 20 secondi a caso tra Pink Floyd e Rolling Stones e remixandoli a caso con Audacity.
Quando qualcuno ha gridato “bis” dal pubblico penso che tanti avrebbero voluto la chitarra elettrica di Electroboom sul palco…
Io, Boomer
Siccome qualcheduno mi ha DIFFAMATO dicendo che non è vero che sono vecchio e noioso, ora lo smentisco subito.
Dopo il concerto, circa alle ore 22:15, l’amica, alcuni suoi amici e un paio di amici comuni si sono recati per mangiare presso un vicino parchetto pubblico e io, adducendo la scusa di aver già mangiato, torno nella mia magione.
Tuttavia, l’ho fatto per due motivi, uno secondario e uno principale:
Quello secondario è che ero mediamente stanco, ma in linea di massima non avrei avuto problemi a reggere.
Quello principale è che sarei stato in mezzo a giovani, gente che va ancora a scuola, gente che va in vita, gente che ha tanto di mondano di cui parlare.
Io che diavolo avrei avuto in comune con questa gente? Niente, mi sarei messo in disparte a farmi i cazzi miei, facendo la figura dello stronzo.
Meglio fare quella del vecchio.
Pingback: Beh che dire. – Sciking's Place