Nel sistema sanitario che vorrei lo Stato ne starebbe ampiamente fuori, facendo qualche regolamentazione qui e lì e finanziando i premi dei poveri, ma a un tasso medio, non il premio che vogliono.
I beni più pericolosi, come sigarette, droghe e carburante avrebbero una tassa, commisurata alla spesa sanitaria causata da essi, che viene direttamente versata alla sanità.
Ordinariamente verrebbe garantita l’accessibilità al sistema e nessuno dovrebbe pagare un premio eccessivo, con un principio di solidarietà, ma sono previste eccezioni.
Di base, però, le assicurazioni sarebbero autorizzate, e anche incentivate, a fare sconti a chi segue uno stile di vita sano o comunque incentivarlo, ad esempio con convenzioni per palestre o ristoranti con menù sani.
Tra i casi in cui le assicurazioni sarebbero autorizzate ad avere un premio più elevato quelli che prevedono una scelta personale pericolosa ma non tassabile, pensate a chi fa sport particolarmente rischioso.
Vuoi correre a 240 all’ora con le moto? Liberissimo, ma paghi un’associazione aggiuntiva o se cadi e ti spacchi trovi una franchigia di 10’000€.
Idem per i vaccini. Nella mia sanità ideale esisterebbero tre classi di vaccini:
- Obbligatori
- Consigliati
- Facoltativi
I primi devi farli, oppure l’assicurazione può alzarti il premio coerentemente alla tua classe di rischio. Puoi anche firmare per rinunciare alle cure in caso di conseguenze da mancata vaccinazione o adottare una soluzione intermedia, pagare un’assicurazione straordinaria, commisurata al rischio, che permette di pagare i costi ma con una franchigia.
I secondi sono offerti dall’assicurazione ma non sono previste conseguenze se non si fanno. L’assicurazione può offrire incentivi per farli ma non può prevedere la vaccinazione come condizione per ottenere altri incentivi.
I terzi sono, ovviamente, facoltativi e si pagano, a meno di incentivi specifici.
Ah, quanto sarebbe bello…