Qui lo dico e qui lo ripeto, è una cagata pazzesca. Piangete pure, ma è così.
Un paese serio avrebbe una seria negoziazione aziendale e locale a determinare i salari. Non c’è bisogno dello stato che fissa un punto minimo se i rappresentanti dei lavoratori e quelli delle aziende fanno il proprio lavoro.
Ci sono due casi in cui è però comprensibile adottarne uno.
Il primo è il contentino ai progressisti. Li hai nel governo, devi farli sentire utili e allora metti il salario minimo! Magari nettamente inferiore a qualsiasi salario reale, però intanto loro hanno la loro vittoria, tu hai i loro voti e bona.
Poi c’è lo scenario anti-dumping: immaginatevi un cantone, chiamiamolo Vicino, che è appena sopra ad una regione etnicamente identica, ma governata molto peggio, chiamiamola Lombalgia, che a differenza del Vicino – parte di una federazione con sede a Iberna – viene governata da Toma.
In Lombalgia i salari, unici dal primo paese della Lombalgia all’ultimo della Silicia, sono bassi, e il lavoratore X può prendere anche solo 1’200 Neuri. Mentre in Vicino il lavoratore X prende almeno 3’500 Branchi, ossia circa 3’000 Neuri. Ma se un’azienda del Vicino chiamasse uno della Lombalgia e gli desse 2’000 Neuri?
Perfetto! Il residente in Lombalgia prende un salario ben più alto di molti e l’azienda del Vicino ha pagato molto meno rispetto ad un lavoratore autoctono.
In questo caso, però, se il Vicino vuole sia avere la possibilità di assumere lavoratori stranieri se necessario sia ridurre tale fenomeno per dare lavoro prima ai vicinesi, mette un salario minimo a 2’800 Neuri: così il vantaggio competitivo tra Vicinesi e Lombalgi si riduce e le aziende tenderanno a favorire i primi.
Insomma, il salario minimo razzista. O furbo, se chiedi ai vicinesi, che come dice la canzone son bravi soldati molto basati.
Comunque, un politico che crede di poter cambiare il mercato del lavoro col salario minimo è un coglione. Pensate davvero che, specie al Sud dove l’economia regolare dei CCNL è andata a puttane da anni la gente inizi a pagare regolarmente da salario minimo portando prosperità?
Certo, se il commercialista è anche una marmotta nota per incartare la cioccolata!
Invece, siccome il politico non sa come portare prosperità vera, e in realtà nemmeno vuole visto che gente disperata = gente che mi vota se faccio il concorsone, la stabilisce per decreto e si lamenta se la realtà rema contro.