Quando spiace quasi vincere

di | 28 Febbraio 2022

Sempre partita a Civilization 4, questa volta con la mappa Tettonica: inizio sulla mia isola, coi maya, fondo tutte le prime religioni, inizio ad espandermi mediamente velocemente e, poco dopo, gli spagnoli, compagni d’isola, decidono di divenire miei vassalli.

Senza grandi preoccupazioni militari riesco a costruire sì un’armata in grado di difendere – e offendere – ma anche a concentrarmi su cultura e simili, quindi raggiungo alla svelta città con varie meraviglie.

Poi, quando scopro l’astronomia, inizio ad esplorare seriamente (le caravelle son belle, ma fan poco) e a prendere contatti con le società d’oltremare. Ovviamente, a differenza delle partite nella mappa Terra, dov’è importante il colonialismo, qui ho costruito solo una piccola colonia su un’isoletta e basta.

Tra l’altro, ho notato un bug interessante: quando ho costruito una città su un’isola (prima, eh, l’ho raggiunta con una galea) il gioco mi svela uno degli opponenti, proponendomi di cederla ad un altro, che “a buon diritto” la vorrebbe. Ma chi ha sviluppato l’AI per l’autodeterminazione, Vladimir Putin?

Comunque, mando i miei missionari, converto tutte le civiltà al cristianesimo, tranne una, che però poi convinco con qualche scambio commerciale. Nel mentre continuo a migliorare la mia civiltà, a costruire infrastrutture, meraviglie e così via.

Poi, il palazzo apostolico, attivo in principio solo con me e Isabella, arriva a percentuali di fedeli tali da permettere di votare la vittoria diplomatica, ma la prima volta non vengo eletto, visto che quelli del nuovo mondo si votavano un po’ tra di loro.

Poi, però, con un po’ di diplomazia ulteriore, riesco a convincere abbastanza persone a votarmi da vincere!

E mi è quasi spiaciuto! La mia civiltà si stava espandendo proprio bene, vincere è stato un po’ un peccato, chissà dove potevo arrivare!

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