La sinistra ha rotto anche i coglioni a sciacallare sui morti, eh

di | 18 Agosto 2022

Post molto poco moderato (“ora dico solo parolacce e anche qualche bestemmia”) ma quando ci vuole ci vuole: la sinistra ha AMPIAMENTE ROTTO I COGLIONI a sciacallare sui morti della pandemia, tra l’altro avvenuti sotto Giuseppi “siamo prontissimi” Conte e col suo Minion della salute, ora candidato col PD, dicendo robe del tipo “e pensate se c’erano loro al governo durante la pandemia, quanti morti!1!!1”, e candidano pure il Crisanti che ha permesso al Veneto di fare meglio, a dispetto del modello PD-LeU-5S, con mezza sinistra che urlava al commissariamento perché non erano abbastanza fedeli a Roma. D’altronde, se il Veneto avesse fatto più morti con un presidente asservito a Giuseppi avrebbero potuto citarli come spauracchio contro LETTESTREEEH

Tralasciando che è da emeriti cucuzzoli di moschiana memoria preoccuparsi di ipotetiche morti invece delle morti reali, avvenute mentre governava il PD e di essere il paese sul podio delle morti con restrizioni cinesi, dipingere il centrodestra come negazionista è più disonesto che chiamare il PD “partito di Bibbiano”, il centrodestra, e nemmeno tutto, chiedeva di bilanciare meglio i vari interessi invece di guardare solo alla direzione della curva. Il centrodestra, al massimo, avrebbe guardato alla Scandinavia, escludendo la Svezia.

Ma il politico di centrosinistra medio, come ben identificato da Boldrin, è completamente inetto nel capire dati, logica o anche il più semplice buonsenso, crede più nei concetti e nelle belle parole: “stare lontani oggi per abbracciarsi domani”, “un ultimo sforzo contro il maledetto virus” e cagate del genere, a lui non è non importa che i dati di chi ha chiuso la gente in casa non siano migliori di chi semplicemente ha chiuso alcuni locali o le dimostrazioni di inefficacia del lockdown duro rispetto alle chiusure soft, semplicemente non può capirlo con gli strumenti che ha e inizia a parlare com’è stato programmato dall’italica istruzione: come un Balilla.

Il politico medio di quell’area lì non ha logica, capacità matematiche e cultura scientifica, ma ha coraggio, onore e disciplina (questa l’ho già sentita, però con eja eja alalà dopo)

La sinistra, insomma, sta dimostrando che non ha argomenti senza tirare in ballo i morti, che il suo unico possibile orgoglio di cosa fatta è chiuderci in casa con l’esercito in strada, e ciò ci ricorda anche che, con poche eccezioni, il suo elettorato è partito in due:

  1. I collettivisti “nipoti di Bombacci” che volevano il lockdown per far capire che prima viene la collettività e poi, solo dopo, l’individuo, ai quali Letta fa “dog whistling” arrabbiandosi con Renzi che dice l’ovvio, ossia che il lockdown è illiberale
  2. Quelli che campano di stato: statali (solitamente quelli convinti di pagare le tasse a differenza delle P.IVA che evadono), pensionati, sussidiati e simili, i quali non sono interessati all’economia e, anzi, godono nel vedere chi produce in difficoltà

C’è una ragione se Salvini fa il comunista: una sinistra che ai timori di imprese e liberi professionisti risponde con una mancetta e sfottendo gli “aprire aprire aprire” può essere sostenuta quasi solo da parassiti che non producono, ma consumano, e pure tanto.

Se Berlusconi diceva “non sapete cos’è la libertà” qui la cosa è peggiore: loro sanno benissimo cos’è la libertà, la odiano e basta. Per loro non è importante combattere il Covid, ma fare micromanagement della vostra vita, pensate solo alla zona arancione. Direbbero tranquillamente che se il lockdown svizzero è efficace, sparo, il 50% mentre quello cinese il 52%, quel 2% vale togliere le più fondamentali libertà civili, ma anche se il modello cinese fosse meno efficace lo favorirebbero. Poi questi son quelli che vi dicono che se tira un po’ il vento torna il fascismo ed esce il maestro di Predappio tipo transformer dalla Cripta.

Amano dire “la peggior destra di sempre”, e non è che sia molto brillante, ma questa è una sinistra così oscena e assetata di potere che non sa a chi rivolgersi se non alle disgrazie per provare a dire qualcosa, a usare i morti (causati, seppur molto parzialmente, dalla loro incompetenza) per strappare un voto. La scelta elettorale peggiore di sempre, dal 1946.

Una scelta che, in termini di eversione dei concetti alla base della democrazia liberale, è appena appena meglio del Partito Nazionale Fascista. Anzi, Mussolini aveva il buon gusto di farsi firmare i Decreti Legge dal Re, a differenza del PD che se li faceva da soli, chiamandoli DPCM, sapendo che una magistratura dalle medesime origini culturali li avrebbe approvati. Tanto meglio, così possono dire che, con così tanto potere, se va l’avversario torna il fascismo.

Un milione di volte meglio una Meloni con la possibilità di cambiare la costituzione senza referendum che anche un qualsiasi governo con Letta ministro. Questi hanno bisogno di un’enorme batosta, per il bene di tutti.

E ho detto solo la metà di quel che c’è da dire.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *