Meglio negoziante cinese che statale

di | 6 Agosto 2022

E niente, gli angeli in divisa colpiscono ancora, questa volta portandosi via, con una certa violenza che sono sicuro che qualcuno collegherebbe inversamente alle capacità intellettive, un negoziante cinese il cui unico crimine è stato vedersi rompere un oggetto nel negozio da un bambino.

La madre del bambino ha chiamato la polizia…

Che è arrivata e ha fatto tutto questo papatrac, mettendoci pure un “cinese di merda” che sempre fa bene (tanto non è reato, mentre se lo dici di loro, sì)

Ora, possono sicuramente esistere incomprensioni tra culture. Magari, in Cina, chi rompe paga e lo fa sempre, in Italia è più complesso e, normalmente, non si va dietro a chi rompe qualcosa di piccolo, anche perché possono valere sempre le cause di forza maggiore (se metti una latta di pomodoro che cade quasi a prescindere, cazzi tuoi) e alla fine spendi di più.

In un Paese normale la polizia può anche mediare in queste situazioni, spiegando le vie di legge al negoziante e magari invitando al buonsenso la madre.

Solo un’azione fortemente non professionale può escalare una situazione così, so già che qualcuno partirà con “gnoooo allora kosa dovevano fare, usare i cuanti?1!1!1”, no, non dovevano proprio arrivare a quel momento, dovevano usare più buonsenso, non tirare fuori frasi razziste à la “se non sembri italiano devi avere il documento”. Che è, siamo il Sudafrica dell’Apartheid dove i negri dovevano girare col passaporto?

Tralasciando che, per buonsenso, sarebbe bastata la foto dei documenti, se anche vuoi proprio sincerarti spieghi che la foto non basta e che quindi devi farti portare il documento o andare in caserma un attimo. Nulla di impossibile, ma evidentemente per qualcuno un sistema di sceriffi state-sanctioned, con leggi da Ventennio, va bene.

E non ditemi che era impossible, abbiamo visto poliziotti ben più professionali che hanno gestito situazioni da porconi in dieci minuti per un’ora o due senza mettersi ad emulare Chuck Norris.

Magari dar loro una promozione che includa la rieducazione o, se necessario, l’espulsione di chi crede di poter far ciò che vuole a un “cinese di merda”?

Comunque, ricordiamoci, che la Cina è vicina, oltre che potente. Se tirasse un pieno diplomatico che obbliga gli agenti a fare un video di scuse stile “ho chiamato Taiwan una nazione” e magari a un bel risarcimento io la colazione la faccio uguale, magari aggiungendo un po’ più di cereali nel latte.

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