L’obbligo vaccinale COVID è immorale

di | 8 Novembre 2022

Il vaccino COVID funziona abbastanza bene e se in mezzo mondo è tornata la normalità è soprattutto grazie a lui.

Tuttavia, complice anche il carattere del virus, non è come gli altri vaccini: offre una limitata immunità comunitaria.

No, non inesistente, né bassa, ma limitata. Ma questa è la grande differenza tra i vaccini normalmente obbligatori, quelli che funzionano così bene che possono eradicare le malattie, e quello COVID, che ci permette di avere un’influenza particolarmente noiosa in giro.

Se uno dice che tale efficacia imperfetta è una buona ragione per non farlo a nessuno è un idiota. Rispetto la posizione di chi parlava di vaccinare principalmente gli anziani ma francamente penso che sia stato un bene aprire la campagna vaccinale a tutti.

Tuttavia, rispetto ad un vaccino come quello del morbillo, della polio o del vaiolo se tutti ci vacciniamo contro il COVID non è che il COVID scompare. E questo, eticamente parlando, è la pietra tombale sull’idea di obbligo vaccinale con quel vaccino.

L’obbligo vaccinale non serve perché lo stato deve mantenerci sani, serve perché si devono fermare le epidemie. Se il vaccino non lo fa non è accettabile imporlo.

In Italia l’obbligo è stato messo sopra i 50 anni. Dubito fortemente che ci sia una qualsivoglia prova scientifica che dice che vaccinando gli over 50 il virus si fermi, la ratio è solo una: sono quelli che rischiano di più, quindi lo stato si sente in dovere di tutelarli.

Non la comunità, loro.

E questo è un problema, perché da tempo siamo arrivati alla conclusione che la salute ci appartiene e che sta a noi, non ad altri, scegliere, a meno di rarissimi casi. Francamente, non scegliere il vaccino Covid è una scelta stupida, ma non tanto più di mangiare un cheeseburger col bacon ogni giorno. Non dovrebbe essere dunque lo stato a imporlo, anche perché se si può imporre perché “sennò ospedali pieni” e non “così si ferma la circolazione” si apre, effettivamente, alla gestione di stato della salute: d’altronde anche l’obesità pesa molto sul SSN, perché non imporre un obbligo alimentare?

Vedrete, quando al Sud moriranno gli anziani che mangiavano bene e l’obesità sarà dilagante come reggerà bene il già provato SSN. Cosa si fa, si impongono delle restrizioni alimentari? Tessere per il cibo? Se si impongono i trattamenti non per salute collettiva ma individuale…

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