Sul finanziamento di Wikipedia

di | 22 Gennaio 2023

Ho notato un certo scandalo relativo ai finanziamenti di Wikimedia, ossia la fondazione “madre” di Wikipedia: ha dei profitti, mette via i soldi mentre ci dice che è disperata e finanzia altri!

Da utente e amministratore di Wikipedia devo dire qualcosa: personalmente non vedo un gran problema nel fatto che Wikimedia tragga profitto dagli edit: ricordiamoci che è espressamente dichiarato che gli edit degli utenti possano essere riutilizzati per scopi commerciali da… chiunque!

Ha più senso, dunque, che a permettere il data mining su Wikipedia sia la società madre, che può trarre un profitto che poi userà per mantenere l’enciclopedia, o che sia una società terza?

Anche la tematica delle riserve è esagerata: esse permetterebbero di andare avanti per meno di due anni! Per un servizio praticamente fondamentale come Wikipedia è anche poco! Possono sempre capitare eventi catastrofici che riducono questa riserva, insomma, è bene che la fondazione mantenga riserve e che queste, col tempo, crescano.

Anche il fatto che vengano finanziati altri enti non è nulla di scandaloso, è pratica comune! Alle volte i soldi son troppi e, se superano gli obiettivi di riserva e non puoi usarli è meglio darli ad altre entità con scopi simili!

Pensateci: se donate ad un’associazione che si occupa della tutela del pangolino e questa ha finito i propri progetti per l’anno preferite che quei soldi vengano lasciati in un conto in banca magari per anni o, invece, che vengano dati all’associazione della casa del pangolino al parco della città?

Tutt’al più, il problema è chi viene finanziato! Infatti, Wikimedia è negli Stati Uniti e ciò porta un po’ di cultura woke, con finanziamenti ad entità quantomeno controverse. Comunque, si possono fare anche donazioni ai capitoli nazionali, che magari sono anche più controllabili dal vostro punto di vista. Bisogna sperare comunque che il fatto che ora la questione sia pubblica porti WMF a finanziare più conoscenza libera e meno vittimismo a stelle e strisce.

Inoltre, ritengo esagerata la critica legata al “gridare al lupo” mentre si hanno le riserve: banalmente funziona. Hanno provato a fare campagne meno allarmiste e hanno preso meno soldi. Quantomeno, non ci mostrano bambini malati o morenti durante l’ora di pranzo come fanno tutte le ONG umanitarie…

Comunque, questa vicenda ha portato a un po’ di trasparenza che male non fa.

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