L’altro giorno trovo su Instagram un profilo che pubblica contenuti pro-Stato Islamico e lo segnalo. Oggi mi arriva la notifica che a causa della carenza di moderatori non è stata analizzata: il profilo che delira di Stato Islamico che libererà il mondo musulmano dai cattivi occidentali quindi rimane sul social.
Ieri, invece, ho scritto io un post in cui dicevo che vari patrioti italiani erano più vicini ideologicamente ad Adolf Hitler che a Thomas Jefferson. Tralasciando che è fattuale (basta leggere i documenti dell’epoca), anche se non lo fosse sarebbe un’opinione o, al massimo, facendo nomi, una diffamazione (ma non li ho fatti). Sicuramente non incitamento all’odio, ragione per cui Facebook mi ha bannato per 30 giorni.
Che Facebook blocchi ormai qualsiasi menzione di Adolf, che sia Hitler o meno, è ormai chiaro, ma avevo fatto una promessa: dopo l’addio provvisorio, revocato a furor di popolo, il mio account va a nanna, per sempre.
Perché di stare in una piattaforma che tollera l’ISIS ma banna a vista qualsiasi discorso adulto anche no, altrimenti starei su Club Penguin.