Oggi vi faccio una proposta coraggiosa ma necessaria: l’abolizione della filosofia nelle scuole di ogni ordine e grado e la chiusura delle facoltà di filosofia, da annettere successivamente ai politecnici.
Questa proposta nasce dal desiderio di razionalizzare e ottimizzare il sistema educativo, eliminando quelle materie che, a nostro avviso, non sono essenziali per la formazione degli studenti e che, anzi, rappresentano uno spreco di risorse.
La filosofia, infatti, è una materia che non ha una sua specifica applicazione pratica e che non fornisce competenze utili per il mondo del lavoro. Inoltre, la filosofia è spesso insegnata in modo teorico e astratto, senza legami con la realtà e senza alcuna applicazione pratica.
In questo modo, gli studenti perdono tempo ed energie che potrebbero essere meglio impiegati nello studio di materie utili per la loro formazione professionale, come la matematica, la fisica, l’informatica e l’ingegneria.
Per quanto riguarda le facoltà di filosofia, esse rappresentano un altro spreco di risorse. Infatti, i filosofi non sono in grado di creare nulla di concreto, né di produrre beni o servizi utili per la società. Al contrario, la loro attività è spesso fine a se stessa, senza alcun impatto sulla vita delle persone.
Pertanto, propongo di chiudere le facoltà di filosofia e di annetterle ai politecnici, dove studenti e professori potranno trovare un ambiente più stimolante e orientato alla pratica, e dove potranno contribuire alla creazione di soluzioni concrete ai problemi della società.
In conclusione, l’abolizione della filosofia nelle scuole e la chiusura delle facoltà di filosofia rappresentano una scelta lungimirante e razionale, che permetterà di ottimizzare il sistema educativo e di formare professionisti capaci di creare valore per la società.
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