ChatGPT allucina riassumendo un articolo

di | 15 Marzo 2023

Ho chiesto a ChatGPT di riassumermi questo articolo sul passato remoto in lingua lombarda, che vi consiglio di leggere, e il risultato è stato interessante.

Da un lato, una sintesi superficiale, dall’altro, varie allucinazioni. Vediamo insieme.

L’articolo intitolato “Il passato remoto in lombardo” pubblicato sul sito https://lengualombarda.eu/ tratta dell’uso del passato remoto nella lingua lombarda.

Ok

L’autore spiega che il passato remoto è una forma verbale utilizzata per indicare un’azione conclusa nel passato, che non ha nessuna relazione con il presente. Nella lingua lombarda, il passato remoto viene formato con una radice verbale e un suffisso, e la sua forma varia a seconda del dialetto lombardo.

Contestabile, visto che in realtà la forma era fondamentalmente uniforme alla sua scomparsa.

L’autore discute poi le differenze tra il passato remoto e il passato prossimo, che è un’altra forma verbale utilizzata per indicare un’azione passata. In particolare, il passato remoto è utilizzato per azioni concluse in un momento specifico del passato, mentre il passato prossimo viene utilizzato per azioni che hanno una relazione con il presente.

In realtà no, viene discusso principalmente il suo uso nella letteratura

Infine, l’autore fornisce alcuni esempi di frasi in lombardo con il passato remoto, per mostrare come viene utilizzato nella pratica. In sintesi, l’articolo offre una breve ma utile spiegazione sull’uso del passato remoto nella lingua lombarda, fornendo esempi e spiegando le differenze con altre forme verbali

Molto fantasiosa come cosa, visto che viene mostrato l’uso letterario di una forma scomparsa.

Dunque gli chiedo: “Secondo l’articolo, quali sono le ultime citazioni del passato remoto in lombardo?”, ADR:

L’articolo sul sito https://lengualombarda.eu/ tratta dell’uso del passato remoto nella lingua lombarda, ma non fa riferimento ad alcune ultime citazioni del passato remoto in lombardo.

L’autore discute le caratteristiche e le differenze tra il passato remoto e altre forme verbali utilizzate nella lingua lombarda, ma non fornisce informazioni specifiche sulle ultime citazioni del passato remoto in questa lingua.

Fa niente che vi sia un’intera sezione dedicata a ciò, e glielo faccio notare: “E la sezione “Ultima citazione per varietà”?”

A cui ribatte:

Mi correggo, nella sezione “Ultima citazione per varietà” dell’articolo sul sito https://lengualombarda.eu/ sono forniti alcuni esempi di utilizzo del passato remoto in diverse varietà della lingua lombarda.

L’autore fornisce un esempio di passato remoto nella varietà milanese (“Lü l’ha parcurs a Baschian”), una nella varietà bergamasca (“Al vècc u fecc ciacì”) e una nella varietà comasca (“I ghèr lusciàt i danèr”).

Si tratta però di esempi generici e non di citazioni specifiche, in quanto l’articolo è dedicato principalmente a una spiegazione sull’uso del passato remoto nella lingua lombarda.

Tralasciando che non capisce ancora che si parla di forme estinte, le tre forme sono completamente inventate e nemmeno c’è il passato remoto! “Si tratta però di esempi generici e non di citazioni specifiche, in quanto l’articolo è dedicato principalmente a una spiegazione sull’uso del passato remoto nella lingua lombarda.”? Eeeeh? Ma se è pieno di citazioni!

Gli chiedo poi degli esempi che canna clamorosamente, dicendo:

Varietà milanese: “A giuvan ëd la cumpagnia la mëgna l’è scappada par via” (Il giovane della compagnia fuggì via)

Varietà bergamasca: “Al portèr l’è lavà el vèst” (Il portiere ha lavato il vestito)

Varietà comasca: “A l’è piasü un gran óra” (Piovve molto)

A quel punto, gli chiedo direttamente una citazione trattata nell’articolo: “Chi scrisse “A temp el fo fag prèvede per söa voluntà, tut zo ch’el no foss degno de tanta dignità” e dove si trova il passato remoto in detta frase?”

ADR:

La frase “A temp el fo fag prèvede per söa voluntà, tut zo ch’el no foss degno de tanta dignità” fu scritta da Alessandro Manzoni nell’opera “I Promessi Sposi”.

AHAHAHAHAH. Infatti, è ben noto che Manzoni abbia scritto i Promessi Sposi in lombardo trecentesco. Comunque, alla fine, mi dice correttamente dov’è il (tra)passato remoto.

Per concludere questa allucinante avventura gli chiedo “Quand’è scomparso il passato remoto in lingua lombarda?”.

L’articolo lo dice chiaramente: intorno a fine 1800.

Per ChatGPT, invece:

Non esiste una data precisa in cui il passato remoto è scomparso completamente dalla lingua lombarda, in quanto la lingua stessa è ancora utilizzata e presenta variazioni linguistiche a seconda delle diverse zone della Lombardia.

Facepalm GIFs | Tenor

Tuttavia, è possibile dire che il passato remoto non è più una forma verbale di uso comune nella lingua lombarda parlata oggi. Nella maggior parte dei casi, infatti, viene sostituito da altre forme verbali, come il passato prossimo o il passato remoto sintetico.

Mica che è certo eh, è possibile.

In ogni caso, esistono comunque ancora persone che utilizzano il passato remoto nella lingua lombarda in contesti formali o in ambito letterario e culturale

Certo, anca a mi me borlenn i ball a leggere queste risposte, ciò non vuol dire che il passato remoto sia usato. Semplicemente, sono esperimenti.

come dimostra anche l’articolo sul sito https://lengualombarda.eu/ che ne illustra l’uso.

Sito che dice:

Dal 1875 non abbiamo più testimonianze scritte del passato remoto in qualsiasi varietà.

È probabile che qualche parlante abbia utilizzato il passato remoto fino ai primi anni del XX secolo, ma è solamente un’ipotesi di cui non abbiamo conferma.

Vabbè…

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