Questa polemica sulla Bibbia nelle scuole la trovo ridicola: è ovvio che non si intenda fare l’ora di preghiera e devozione personale, l’ha detto lo stesso Valditara. Si tratta di lettura di brani biblici insieme ad altri testi di mito ed epica, quasi dovrebbero essere contenti quelli della “scuola laica”: la Bibbia, invece di essere trattata come un testo sacro, viene messa tra il mito della creazione degli indiani d’America e l’epica del popolo taldeitali e così letta.
Ironico che offenda loro e non chi sostiene che la Bibbia sia infallibile…
Comunque, io per varie ragioni di musei ne visito e la maggior parte contiene tematiche religiose. Generalmente fanno eccezione i musei tecnici, quelli di storia naturale, quelli di arte contemporanea (e nemmeno sempre) e alcuni archeologici in zone senza un particolare retaggio paleocristiano: se escludiamo le crocette longobarde Bergamo e Bari sono Christ-free (almeno alla mia visita), mentre Milano è un po’ dubbia (ha una sezione dedicata a Cesarea Marittima con una copia della pietra con il nome di Ponzio Pilato) e Pavia certamente off limits, ha tanta arte paleocristiana e del primo Medioevo.
Se si parla d’arte in generale è quasi impossibile evitare contenuti cristiani, che sia in musei secolari o di istituzioni ecclesiastiche. Per non parlare dei luoghi d’arte non museali: sono soprattutto chiese e quando non lo sono è raro non trovare qualche contenuto religioso.
Io nella mia formazione tecnica ritengo di aver avuto una formazione umanistica più che sufficiente, tranne in un campo: la storia dell’arte. Vedo un quadro o una scultura e so dirti “bello”, ma non so dirti altro, non so dirti la scuola, le caratteristiche, la tecnica, il periodo… ed è un peccato. Quantomeno, se vedo un’opera cristiana so generalmente di cosa tratta, tranne quando si parla di qualche oscuro passaggio veterotestamentario.
Se anche solo l’esposizione a contenuti cristiani è una violazione della laicità allora non si dovrebbero portare gli studenti in questi musei: siano off limits tutti i musei diocesani o le pinacoteche d’origine religiosa (che spesso sono bellissime, l’Ambrosiana a Milano è spettacolare) e quando si va in istituzioni miste si istituiscano percorsi separati che coprano i quadri che possono danneggiare le laiche sensibilità dei nostri bambini (mentre un po’ di arte LGBT non farebbe assolutamente male).
Se invece quest’esposizione non è una violazione della laicità ma, anzi, una parte doverosa della loro istruzione come si fa a comprendere appieno certe opere senza conoscerne la storia/mito dietro?
Se leggere parti di Bibbia nella scuola viola la laicità la viola anche andare a vedere il Cenacolo, anche perché bisogna poi spiegare cosa dice quel quadro, e lo si può fare solo partendo dal Vangelo. Oppure non viola la laicità e la gente ha solo paura di scoprire a cosa la società occidentale, pur sempre più ingrata, deve tantissimo: il cristianesimo.