Basta italiani che parlano di Sudtirolo

di | 12 Dicembre 2021

Se a me gli italiani stanno sulle balle c’è una ragione: l’hanno scampata sempre.

Hanno fallito una prima volta, portando a rivolte diffuse e al concreto rischio di crollo dello stato, arriva la prima guerra mondiale a unirli.

Nella prima guerra mondiale fanno cazzate su cazzate e semplicemente non dicendo che ci son state tutto ok.

Poi viene su il fascismo, cade, si mantiene gran parte dell’ordinamento e della classe politica ma tutto ok, “italiani brava gente”.

E anche il colonialismo, non è che l’Italia sia stata particolarmente brava in Africa, ma la gente a mala pena sa che c’è stato detto colonialismo, figuriamoci riconoscere gli errori.

Poi si opprime per anni una regione di poveri cristi annessi perché sì, provando a renderli italiani, e invece di riconoscere l’errore e anche vantarsi dell’ottima soluzione ottenuta, che ha garantito pace e stabilità e potrebbe ispirare anche altri territori, si tace il tutto.

Così, con la grazia di uno dei bombaroli tirolesi, qualcuno deve dire la sua. Ma invece di dirla con una base storica, la dice con la sua idea basata su… boh?

Poi magari son gli stessi italiani che piangono perché l’Austria kattyva, gnegnegne, ci a oppremuti…. il regime austriaco in Lombardia non è stato dei migliori, ma era decisamente meglio di ciò che l’Italia ha fatto al Sudtirolo dal 1919 al 1970.

D’altronde, prima provi a eliminarli, poi prometti autonomia ma ne dai pochissima e la sottoponi a Trento. Che, sia chiaro, forse la cosa ideale da fare al Tirolo sarebbe stato renderlo uno Stato sovrano federale tra latini e germanici, con ampia rappresentanza per tutte le parti e anche le minoranze linguistiche, ma una volta diviso sta di fatto che la minoranza non son più i tirolesi “tout court”, ma sono i tirolesi di lingua tedesca, e a loro devi dare grande autonomia.

Metterli sotto Trento vuol dire preannunciare una sottomissione del Tirolo germanico a quello latino, cosa che soprattutto dopo il fascismo non è molto bella da dire. E nonostante ciò, quando qualcuno riteneva inaccettabile tale soluzione e si dava al tritolo dopo aver visto l’immobilismo politico, alla fine ottenendo risultati, almeno a detta di Silvius Magnago, invece di ritenerlo un combattente per la libertà del suo popolo, quasi un partigiano, e ricordiamo che l’ispirazione dei dinamitardi giunse ampiamente da vari “non optanti” che restarono in Sudtirolo a lottare per la lingua tedesca nelle scuole-catacomba contro il fascismo, quindi l’idea non è folle, facciamo ancora polemica e invece di riconoscere i nostri errori e impegnarci perché non accada mai più diciamo che il Sudtirolo è cattivo, che ci rubba i zoldi, che campa con le mancette di Roma (che nemmeno è vero) e cazzate del genere.

E qualche parlamentare, esponente della comunità italiana (non italofona, italiana) del Sudtirolo ha anche il coraggio di dire che le grazie non sono una cosa che fa onore all’Italia. Invece, opprimere un popolo, cancellarne i toponimi e obbligarli a tutelare la propria lingua nelle catacombe e poi offrirgli un’autonomia farsa sì che è onorevole…

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