Mi riferisco a quelli che tessevano le lodi del liceo, implicando l’inferiorità del tecnico, dicendo robe del tipo “molti filosofi diventano politici, quelli nelle stanze dei bottoni” o “a decidere il prossimo presidente sono i diplomati al classico, mica al tecnico!”
Dove siete finiti? Dai, dove?! Dove?! Ora che la classe politica, dopo giorni di liti, di spallate, di trattative, ha partorito il topolino, ricandidando (e a breve rieleggendo) Mattarella?
Dai, dove siete ora che Salvini (diploma classico, laurea non pervenuta), Di Maio (idem), Letta (diploma classico, laurea scienze politiche), Conte (diploma classico, laurea in giurisprudenza), disoccupanza (diploma classico, laurea scienze politiche) e compagnia cantante, sempre diplomata al classico, hanno letteralmente fatto giorni e giorni di casino per trovare una soluzione imbarazzante e che ci fa rimpiangere gli Asburgo?
Con che coraggio ci direte che il classico serve a formare le élite culturali che guidano il Paese, quando queste élite, degne figlie del sistema di Gentile, stanno dimostrando di non essere buone nemmeno a gestire un bar sport di provincia?
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