Schierato l’FBI in Campania

di | 29 Gennaio 2022

Mi fa anche ridere che in questo articolo sembra che quei genitori abbiano commesso chissà che reato e che rischino di andare dentro, come quel “denunciati a piede libero” fa quasi intuire, come se esistessero altre opzioni.

In verità, l’illecito in questione, posto che ci sia, è punito con 30.

Mesi? Giorni? No, nemmeno, Euro.

L’ammenda massima è di 30 Euro.

Probabilmente, è stata messa quando la somma equivalente in Lire era un qualcosa di importante, visto che serviva per dire ai campagnoli che “non vi conviene non mandare a scuola i vostri figli per farli lavorare nei campi, visto che c’è l’ammenda”.

La scuola italiana, si sa, è vecchia, e se non bastasse la struttura immutata dai tempi di Gentile, coi licei scuole maestre e tutto il resto roba per fanigottoni, possiamo vedere anche esempi del genere.

Ora, mettiamo che c’è un genitore che non manda a scuola i figli e proprio non vuole istruirli: secondo voi è più opportuna una sanzione di 30€ o un intervento dei servizi sociali per capire se ci sono problemi e risolverli?

Oppure, in un caso come quello dei genitori impauriti, si poteva far intervenire la scuola stessa, dando loro le informazioni sul come istruirli a casa, avviando la procedura burocratica necessaria. Certo, si perde la comodità della promozione automatica, garantita a elementari e medie, ma si fa tutto regolarmente.

Ma, d’altronde, se puoi evitare la trafila pagando 30€, la voglia ti viene…

Scherzi a parte, tenete pure l’illecito, magari adeguate la sanzione aggiungendo uno zero, ma farlo senza una riforma dell’istruzione stessa, rendendola più vicina agli alunni e alle loro necessità, e senza una riforma dei servizi sociali è francamente idiota

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