Sulla capacità delle lingue regionali e minoritarie di esprimere concetti moderni e scientifici

di | 4 Novembre 2023

Articolo sulle Wikipedie in lingua regionale che definire glottofobo è quasi fargli un complimento.

Commento di un anonimo:

Perché fa ridere? è una lingua al pari dell’italiano, con una propria grammatica e una propria letteratura.
È riconosciuta a livello internazionale da enti come l’UNESCO.
È ingiusto che lombardi che amano la propria terra e cultura siano derisi e trattati come zotici quando tentano di preservarle.
Stessa cosa vale per tutte le varie lingue parlate in Italia, dal piemontese al siciliano.
Ma oramai lo stato preferisce eliminare queste lingue per favorire un omologazione dell’italiano medio, cancellando tutte le varie sfaccettature che hanno reso l’Italia ciò che è, e che non hanno fermato i nostri nonni dal sentirsi parte di un unica entità.

Risposta al commento dall’autore:

Fa ridere perché si tenta di trasformare un dialetto in una lingua, con risultati comici: come si dice Pannello Fotovoltaico in lombardo, Cellule staminali in pugliese o Prodotto interno lordo in veneto? Non si dice, sono parole della lingua italiana, non espressioni dialettali. Ho molto rispetto e tavolta amore per certi dialetti, e penso che le parole vadano rispettate. Quindi non mi piacerebbe tradurre Cassœula in italiano, e mi fa molto ridere il contrario: Nümar irazziunaal? Per cortesia.

Mia risposta (non messa come citazione per ragioni di formattazione):

Perché, “fotovoltaico” è un termine italiano? Chi, senza sapere il suo significato che viene in parte dalle lingue classiche, può capire che indica la generazione elettrica dalla luce e non una foto di Alessandro Volta? E ciò vale per la stragrande maggioranza dei termini che si devono usare per parlare di scienza. L’italiano è forse lingua solo per chi ha frequentato il liceo classico?

Cos’è, parlando italiano, un diodo, un transistore, un sarcoma. un mitocondrio o il benzene? Non siamo forse davanti ad un volgare, l’italiano, che gioca a fare la lingua prendendo parole in prestito da latino, greco e ormai inglese, creando forme bizzarre per il parlante medio? Tra l’altro, tale ragionamento vale anche per “irrazionale”, che in italiano indica un qualcosa di contrastante con la razionalità (come le posizioni sostenute in questo articolo, non tutti son linguisti, d’altronde, sarebbe bene approfondire l’argomento prima di scrivere proclama però), per quanto riguarda la matematica, ha un significato che passa da una strada diversa (ratio nel senso di conto, non di raziocinio). Se l’italiano non giocasse a fare la lingua, un numero irrazionale sarebbe semplicemente un numero pazzerello.

Tra l’altro, visto che si parla proprio di bergamasco, faccio notare che vi è un dizionario, pubblicato dall’Abate Angelini nel 1700 e disponibile liberamente in formato PDF, dove son trattati i più svariati aspetti del sapere umano, inclusa matematica, fisica, medicina e filosofia. Il tutto, senza nulla di comico o divertente. Su quali bocche abbonda il riso?

Tornando a noi:

“Pannello Fotovoltaico” in lombardo si dirà “panell” (forma innovativa, ma diffusa in tutte le principali lingue romanze) “fotovoltaich” (dato che come abbiamo chiarito prima, foto viene dal greco e voltaich è semplicemente una corretta formazione lombarda, esattamente come “voltaïque”)

“Cellule staminali” in pugliese (posto che non è un dialetto unico) si potrebbe dire “cellula stamenale” (e, come abbiamo visto prima, “staminali” non è italiano, è una costruzione di origine greca) oppure si può seguire la via di spagnolo, catalano e galiziano e chiamarla “cellula matre”.

“Prodotto Interno Lordo” in veneto è la più semplice, dato che esistono sia le parole per “prodotto”, che per “interno” e per “lordo”. Penso siano parole diffuse in qualsiasi società almeno agricola, che produce qualcosa, deve distinguere il netto dal lordo e conosce la differenza tra interno ed esterno: Wikipedia in veneto dice “prodoto interno lordo”, si sa che il veneto è parecchio simile all’italiano… in lombardo, preferirei una forma del tipo “Prodot Brut de Dent”.

L’errore è assumere che siano parole della lingua italiana. Non lo sono. Anche il dizionario li chiama “composti formati modernamente”. Se l’italiano non avesse creato questi termini colti, probabilmente diremmo “pannello generacorrente” [o, come molti dicono, “pannello solare”, NdS] , “cellula madre” e, per gli esempi che ho fatto a inizio commento, “componente elettrico a una via”, “controlla-interrompi”, “cancro di tessuti fibrosi e ossei”, “motore della cellula” e per benzene, beh, buona fortuna.

Se sembra linguaggio infantile, è perché nei fatti lo è. L’italiano, senza prestiti da lingue “superiori” è incapace di esprimere concetti moderni e scientifici in modo conciso, completo e francamente non ridicolo. Proprio per questo, ne fa ampio uso. Per quale ragione deve sembrare ridicola la stessa cosa fatta da comunità che parlano una lingua regionale o minoritaria, se non per uno stigma sociale – completamente estraneo alla linguistica –  che è indistinguibile da quello che muoveva i francesi contro l’occitano (la bellissima lingua letteraria che tutti studiamo all’inizio del percorso di letteratura italiana), i franchisti contro il catalano, l’Impero Russo contro l’ucraino e, in tutta onestà, i contemporanei di Dante contro i volgari?

Avessimo seguito questa logica qualche secolo fa, non sarebbe mai nato l’italiano!


PS; a chi si chiedesse a cosa serva la voce (tra l’altro scritta in “koiné“, argh) sui numeri irrazionali in lombardo, chiedo provocatoriamente a cosa serva quella in italiano: se una persona sa cos’è un numero irrazionale e deve lavorarci, allora sa l’inglese, che usi Wikipedia in inglese, che solitamente ha anche voci di migliore qualità. Quando la competizione è tra una lingua di mondo e una linguetta nata l’altro ieri parlata da meno di cento milioni di persone, guarda caso tutti gli argomenti sull’importanza di tutelare la nostra lingua che è cultura, il suo spazio nel mondo, ciò che ci unisce ecc escono allo scoperto, salvo essere scherniti quando la lingua da difendere contro l’inglese è la lingua “dominatrice” e a chiedere tutele sono le comunità regionali o minoritarie.

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