Il diplomificio MIUR

di | 6 Gennaio 2022

L’altro ieri su Striscia han fatto un servizio sui presunti diplomi facili. Come già sapete, per com’è andata a puttane la scuola italiana ormai sono favorevole a queste cose, a patto che vengano usate con cervello, e solo una persona che non ha mai avuto a che fare con le stranezze del sistema italiano può essere contrario tout court (ciò non vuol dire che sia bello o che non ci siano conseguenze negative) ma la cosa che mi fa davvero sorridere è la ragione per cui il diploma sarebbe stato facile:

  1. La “garanzia” del direttore di essere promossi
  2. Il fatto che fosse sufficiente un minimo di inglese, proprio a livelli I am [nome], per passare

Nessuna indagine, solo ciò. Ora, non so voi ma:

  1. Di “garanzie” di promozione nel pubblico ne ho sentite, in scuole non particolarmente “alte”: francamente, in certe scuole se non sei un cane ti promuovono e non hanno paura di dirtelo
  2. Io di gente che esce dalle pubbliche statali senza sapere nemmeno presentarsi in inglese ne conosco fin troppa

D’altronde, l’Italia è pur sempre il paese che ha mezzo sistema di istruzione che alle INVALSI fa “capra, capra” ma poi all’esame di maturità escon 100 e lode a profusione. Perché qui le cose si prendono sul serio.

PS: mentre scrivevo l’articolo su Italia 1 c’era uno show dove i bambini facevano da maestri agli adulti ed il bambino ha sbagliato un congiuntivo in diretta, in quinta elementare. Ai miei tempi, in quinta elementare, sapevi coniugare il congiuntivo, ma se dico io che l’istruzione italiana va a puttane e che fa bene chi prova a uscirne in altri modi son cattivo. Menomale che per chiùnque abbia tre neuroni, il diploma italiano non valga un cazzo.

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