Se ‘l mè nono el gh’haveva i roeud…

di | 16 Aprile 2022

C’è troppa gente che vive con l’assunto che abbia senso immaginarsi un mondo in cui mio nonno aveva le ruote e quindi era un tram e aveva fondato l’ATM e che addirittura chi abbia di meglio da fare, tipo pensare al mondo reale, sia “l’incarnazione della barbarie mentale“.

Son poi quelli che appaiono in qualche talk show con mirabolanti titoli come “filosofo” a spiegarci che non bisogna dare le armi all’Ucraina, perché “bisogna stare con la Pace”, a dismettere qualsiasi argomento di economia sanitaria con “la salute è un diritto” o quando si parla di immigrazione con una frase vaga o sui confini chiusi o sul diritto di avere una vita migliore.

Certo, comodo dire “io sto con la Pace, né con l’Ucraina né con la Russia, no all’invio di armi, possono fare peggio”: è come dire a “io sto con la Salute, né col cancro né con la medicina: no alla chemioterapia, può fare del male”. Vuol dir vivere fuori dal mondo e ragionare meramente in base a desideri infantili: tutti vorremmo la pace, ma guarda caso c’è la guerra, ci sono aggressori ed aggrediti, e stare “con la pace” non vuol dire un cazzo.

Ma, appunto, “essere per la pace” ha senso solo in un mondo semplicistico, completamente scollegato dalla realtà. La neutralità è sempre un’opzione, ma ha delle conseguenze, non ci si può semplicemente spacciare per pacifisti e credere che il sole sorrida come coi Teletubbies.

Eppure, in Italia consideriamo élite chi lo fa, lodiamo la loro capacità di pensare fuori dalla realtà e siamo ancora dell’idea che quelle sono le lauree utili per fare politica.

Bah.

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