Compratevi il diploma

di | 28 Settembre 2021

Piccolo suggerimento per gli informatici in divenire: se siete DAVVERO convinti della vostra scelta e avete qualche soldo, meno di quanto pensiate vi assicuro, COMPERATEVI IL DIPLOMA.

Perché dico ciò? Perché il diploma tecnico, a breve, varrà meno della carta su cui è stampato.

Già oggi due anni sono essenzialmente sprecati, studiando male vari argomenti più o meno interessanti, tutto ciò per avere il famigerato “biennio comune” per permettere a chi prende una strada sbagliata di cambiare con poche formalità.

Peccato che, almeno per noi informatici, voglia dire spendere due anni a studiare un po’ di chimica e fisica (malamente) e fare due anni di Excel, HTML e, se va bene, le basi del C, ma senza esagerare.

Se si facessero quattro anni intensivi, onestamente, sarebbe meglio, e ci puoi mettere comunque due ore di scienze per tutti gli anni.

Poi, negli ultimi tempi, c’è stato un calo qualitativo non indifferente. Le ragioni, imho, sono due:

  1. Una difficoltà dei docenti di materie tecniche a restare aggiornati col mercato. È anche normale, in un mercato che si evolve velocemente: già è difficile per i sistemisti seguire la programmazione e viceversa, se il tuo lavoro è andar in aula e correggere verifiche dove trovi il tempo?
  2. Col Covid hanno aperto un po’ le gabbie e promuovono un po’ tutti, basta che sappia l’italiano meglio del docente

Ora, arriva il colpo di genio per salvare l’ITI: filosofia.

La ragione, in estrema sintesi, è che ci sono troppi prof di filosofia e quindi bisogna metterla in altri posti per poter fare altri concorsoni, ma viene spacciata come redenzione della tecnica grazie alla cultura umanistica, per “insegnarci a pensare”, come se ad oggi fossimo una manica di idioti depensanti.

Ora, a che cosa vi serve, realmente, un diploma dove imparate VB6, HTML come nel 1997 e ad attaccare due router e forse nemmeno quello dato che l’avranno sostituita con filosofia? Ad avere il pezzo di carta.

A questo punto comperatelo e usate quei cinque anni per imparare ciò che realmente serve sul campo e studiare da soli italiano, matematica e diritto, che magari servono.

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